Avreste mai pensato di poter scalare un antico vulcano, visitando la capitale della Scozia?
Grazie all’Arthur’s Seat, Edimburgo offre anche questa possibilità.
Preparatevi. Indossate le scarpe da trekking che si parte!!!
A Edimburgo alla conquista dell’Arthur’s Seat
Come qualcuno ha già scritto, nessuna visita alla città Edimburgo può dirsi completa se non si è saliti almeno una volta in cima all’Arthur’s Seat .
Si tratta di una collina vulcanica arroccata a 251 m sul livello del mare.
Rappresenta il punto più alto non solo di Holyrood Park, il grande parco in cui si trova, ma di tutta la capitale scozzese.
Una volta conquistata la vetta, impossibile non rimanere a bocca aperta.
La vista panoramica a 360 ° che si gode da quassù è memorabile. Abbraccia tutta la città dalla New Town alla Old Town, dai Salisbury Crags alle altre piccole colline circostanti, fino al mare.
Ma la cosa che più ci stupisce, ogni volta che volgiamo lo sguardo verso Arthur’s Seat, è che un angolo di pace e natura del genere si possa trovare, non in periferia, ma nel cuore di una città.
Non è da tutte le capitali europee!!!!
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Storia, leggende e curiosità sull’Arthur’s Seat
Le origini
Arthur’s Seat è una delle attrazioni turistiche più famose di Edimburgo e ogni anno migliaia di visitatori e turisti si cimentano nella sua salita.
In realtà, però, dovete sapere che Arthur’s Seat altro non è che parte di un vulcano spento, esploso circa 350 milioni di anni fa.
A quel tempo, si ritiene, che la Scozia fosse decisamente un posto molto diverso, che poteva collocarsi indicativamente vicino all’Equatore.
Per fortuna, il vulcano è rimasto sempre inattivo, e da allora eroso nel corso nei milioni di anni dai ghiacciai è giunto a noi nell’aspetto e nelle dimensioni attuali.
Le leggende
Come tutta Edimburgo, anche Arthur’s Seat non poteva essere esente da leggende e storie di mistero e fantasia.
Tra le varie leggende ne spicca una di origine celtica secondo cui la collina altro non sarebbe che un drago addormentato.
Secondo la leggenda, l’area attorno ad Edimburgo era una volta perseguitata da un enorme drago feroce.
Volava nei cieli, terrorizzava la gente del posto, sputava fuoco e rubava il bestiame .
Gli abitanti non sapevano più cosa fare. Erano terrorizzati e non sapevano come soddisfare la sua avidità.
Per settimane, mesi e anni, il drago non fece altro che mangiare, rubando tutte le provviste e gli animali che voleva.
La bestia divenne, però, così ingorda che cominciò un pò alla volta ad ingrassare.
Giorno dopo giorno il drago divenne sempre più pigro e svogliato.
Fu così che un giorno decise di fermarsi a riposare in cima a un altura appena fuori dalla città per dormire.
Sfortunatamente per il drago, non si svegliò mai più. E quell’altura, divenne la collina che ora conosciamo come Arthur’s Seat.
Il significato del nome
Nessuno sa con certezza perchè questa collina si chiami proprio Arthur’s Seat.
Di fatto esistono due versioni principali che cercano di dare una spiegazione all’origine del nome.
Alcuni sostengono che provenga da una leggenda collegata alla figura di Re Artù, il monarca ideale sia in guerra che in pace.
Costoro credono che ad Arthur’s Seat si trovasse il leggendario Camelot, l’iconico castello delle avventure di Re Artù.
Secondo questa teoria, Artù e i suoi fedeli cavalieri avrebbe fatto della periferia di Edimburgo la loro dimora. Altri più semplicemente pensano che Artù e i suoi cavalieri abbiano conquistato o conosciuto questa terra durante una delle loro battaglie.
Nonostante sia una ipotesi sicuramente affascinante, la storia del leggendario Re Artù non convince tutti.
Lo storico William Maitland ha proposto una teoria più logica.
Secondo Maitland, in realtà, non esisterebbe alcun “Arthur”.
L’inclusione del nome nel titolo del sito è un ottimo esempio di come i nomi possono venire storpiati a seguito di una traduzione.
Il nome, secondo lo storico, sarebbe infatti una traduzione dal gaelico scozzese di “Àrd-na-Said”, e starebbe per “Archer’s Seat” (“sede dell’arciere”), poiché verosimilmente il colle era utilizzato, come il castello, come luogo strategico di difesa della città.
Questa traduzione è stata annacquata e modificata nel corso degli anni, causando alla fine confusione con il leggendario “Arthur” (Artù).
Un oscuro mistero
Ma Arthur’s Seat è pure il protagonista di uno dei misteri più sconcertanti di Edimburgo.
Nel giugno del 1836, appena sotto la sommità sul lato est di Arthur’s Seat, furono rinvenute in una piccola grotta diciassette piccole bare di legno , ciascuna contenente una statuina scolpita.
Ognuna di queste statuette era vestita in modo diverso, con abiti fatti a mano.
Le bare erano disposte in modo molto particolare, due file di 8, sormontate da una bara solitaria.
Non è ancora chiaro chi abbia creato queste bare o, tanto meno, perché siano state sepolte in questo modo e in questo luogo..
Delle 17 bare scoperte, ne rimangono 8, che sono tutt’oggi tra gli oggetti più misteriosi del National Museum of Scotland.
Dove si trova Arthur’s Seat
Arthur’s Seat si trova nel cuore della capitale della Scozia.
Fa parte di Holyrood Park, un enorme parco nel centro di Edimburgo con bellissimi laghi, sentieri, fontane e incredibili paesaggi.
Fondato molti secoli fa dal re Giacomo V, a quel tempo era solo un grande terreno di caccia per i reali britannici.
Nel tempo Holyrood Park è diventato pubblico e oggi è aperto 24 ore su 24.
Il parco si trova alla fine del Royal Mile, un susseguirsi di strade che formano l’arteria principale del centro storico cittadino della capitale scozzese, sul lato opposto rispetto al castello di Edimburgo per intenderci.
L’area ospita anche il Parlamento scozzese e il Palazzo di Holyrood, la residenza ufficiale della monarchia britannica in Scozia.
Ed è da qui che partono i vari sentieri che conducono sulla vetta di Arthur’s Seat.
I percorsi per la salita ad Arthur’s Seat
Ci sono diversi percorsi per scalare e conquistare la vetta di Arthur’s Seat.
A seconda della difficoltà e della durata che volete dedicare alla visita, potete scegliere quello che fa al vostro caso.
Sono sostanzialmente cinque e sono disponibili online con tutti i dettagli sul sito Geowalks.
Noi vi proponiamo la loro mappa e una sintetica descrizione. Poi scegliete voi!!!!
Red Route
Il percorso rosso è considerato il più bello, perchè offre le migliori viste panoramiche. Di fatto arriverete in cima ad Arthur’s Seat seguendo l’antica colata lavica del vulcano. Non è la passeggiata nè più breve nè più facile, ma è assolutamente fattibile. Il punto di partenza è il parcheggio dietro Holyrood Palace.
Calcolate almeno un’oretta più, naturalmente, il tempo per scattare le foto.
Blue Route
Se siete alla ricerca soltanto di una bella vista panoramica, senza necessariamente dover fare troppa fatica, potete valutare questa opzione. Il punto di partenza di questo sentiero è lo stesso di quello rosso.
Non vi porterà in cima ad Arthur’s Seat, ma seguendo un percorso ad anello facile e pianeggiante vi ritroverete sopra i Salisbury Crags da cui avrete, comunque, uno splendido colpo d’occhio sulla città.
Green Route
Se avete poco tempo, siete pigri e non volete caminare troppo il percorso verde è quello che fa per voi. Non a caso è anche conosciuto come “The Lazy Man’s Route”.
Si tratta, infatti, del percorso più breve, ma è decisamente meno panoramico rispetto al sentiero rosso. In compenso in neanche mezz’ora sarete in cima ad Arthur’s Seat.
Tenete presente che per questo percorso, a differenza dei precedenti, il punto di partenza è diverso. Si parte da Dunsapie Loch, un piccolo lago artificiale che è stato creato su iniziativa del principe Alberto, consorte della regina Vittoria, nel 1844.
Purple Route
Ecco il sentiero adatto per gli amanti dell’avventura! Il percorso segnalato in viola è solitamente descritto come ripido e breve. Il sentiero è una combinazione di sterrato e gradini in pietra. Ci sono alcuni punti un pò più difficili e non è indicato per chi soffre di vertigini. Arriverete in cima ad Arthur’s Seat godendo di viste spettacolari.
Si parte dall’ingresso di Holyrood Park Road, non lontano dalla Commonwealth Pool.
Queen’s Drive
Un’ultima alternativa è il The Queen’s Drive, un percorso circolare che potete fare anche in auto. Tenete presente che parte del percorso è chiuso di domenica.
A questo proposito, lo sapete che è al principe Alberto, marito della regina Vittoria, che dobbiamo questa bellissima strada che fa tutto il giro della collina e permette di ammirare Arthur’s Seat anche da un’auto?
La coppia, innamorata della Scozia, era molto preoccupata per la palude che si trovava ai piedi della collina, accanto all’abbazia. All’apoca i terreni circostanti erano gravemente inquinati dai rifiuti della Old Town.
E fu sotto la supervisione del Principe Alberto che l’area fu prosciugata per la prima volta e fu progettato Queen’s Driven. Ciò comportò anche la creazione di due stagni artificiali, St Margaret’s Loch e Dunsapie Loch, che si trovano vicino alla strada.
L’attuale aspetto del parco è quindi tutto merito della visione e degli forzi del principe Albert.
La nostra salita ad Arthur’s Seat
Il percorso che noi abbiamo scelto per raggiungere la cima di Arthur’s Seat è la Red Route.
E’ di fatto la via più lunga (circa 5 km), ma come già ci anticipavamo è anche il sentiero più panoramico. Non avrete difficoltà ad individuarlo, visto che è probabilmente tra i più battuti.
Tra l’altro noi non avevamo neanche molta scelta, visto che al momento della nostra visita la Blue Route non risultava nemmeno accessibile causa pericolo di caduta massi.
Il punto di partenza è su Queen’s Drive, proprio dietro l’Holyrood Palace, dove si trova l’Holyrood Car Park.
Lascerete il parcheggio alla vostra sinistra.
Non dovrete imboccare subito il sentiero alla vostra destra, ma quello lastricato di rosso che sale dolcemente sulla sinistra.
Seguendo questo sentiero, arriverete presto sopra a St Antony’s Well, una fonte di acqua naturale.
A questo punto fate attenzione, ci si imbatte in un bivio e la strada si biforca: voi svoltate a sinistra, altrimenti imboccherete la Blue Route.
Proseguendo, facendo una breve deviazione, la tappa successiva sarà la Cappella di Sant’Antonio, una cappella in rovina che fu costruita nel XV secolo, ma la cui storia ed origini sono ancora oscure.
Si suppone che la cappella possa essere collegata alla Precettoria di Sant’Antonio, un ospizio che aveva sede a Leith, o avesse un legame con la vicina Abbazia di Holyrood.
Nel tempo ha subito alcuni danni e oggi ciò che ne rimane è solo il muro di pietra della parte settentrionale.
Da qui, inoltre, si ha una splendida vista su St. Margaret’s Loch. In origine era solo un terreno paludoso, mantenuto umido dalla pioggia e dai ruscelli sotterranei che scorrevano lungo il fianco della collina.
Il lago, così come oggi lo si vede, è stato creato soltanto nel 1856 come parte dei piani del principe Alberto per abbellire il parco che circonda il palazzo reale.
Poco profondo, originariamente era utilizzato per il canottaggio, ma oggi ospita una numerosa popolazione di anatre, oche e cigni.
Riprendendo la via maestra, il sentiero prosegue sterrato fino alla cima di Arthur’s Seat.
La salita è costante, graduale, ma non eccessivamente faticosa. Solo nella parte finale risulterà più impegnativa e, se non siete allenati, vi farà venire un pò di fiatone. Ma non preoccupatevi, basta fermarsi ad ammirare lo splendido panorama che si staglia davanti ai vostri occhi per recuperare le forze.
Molto probabilmente sarete arrivati ad uno sperone roccioso, che offre già viste mozzafiato sul nord di Edimburgo, Leith e il Forth.
Sotto di voi potete pure vedere Dunsapie Loch.
Coraggio che manca poco e la vetta di Arthur’s Seat si profila ormai all’orizzonte.
Riconoscerete l’ultimo tratto del sentiero perchè è pavimentato ed affiancato da una catena metallica a cui ci si può aggrappare per evitare di scivolare.
Siete ora arrivati in cima ad Arthur’s Seat, sul tetto di Edimburgo, e non resta che prendersi tutto il tempo per godere delle incredibili viste panoramiche.
Se il meteo ve lo consente, avrete davvero una visuale a 360 °.
Grazie ad un utile indicatore direzionale posizionato in cima avrete, inoltre, la possibilità di sapere effettivamente cosa state guardando.
Dal castello di Edimburgo ai monumenti sulla collina di Calton Hill, dai maestosi ponti del Firth of Forth fino a Portbello Beach, divertitevi a scoprire Edimburgo e dintorni da un’altra prospettiva lasciandovi spettinare dal vento.
Per il ritorno potete scendere da Arthur’s Seat ripercorrendo i medesimi passi dell’andata, oppure prendere il sentiero più ripido che conduce ai Salisbury Crags (Purple Route).
Una volta in fondo si può percorre l’ampia via asfaltata, che corre all’ombra dei Salsury Crags, fino al punto di partenza. O in altrenativa, se ancora non siete stanchi, prendere il sentiero sterrato che si ricongiunge alla Blue Route e che anche in questo caso vi riporterà verso Holyrood Palace.
Informazioni e consigli pratici per “scalare” Arthur’s Seat
Qual’è il grado di difficoltà per salire su Arthur’s Seat?
La salita ad Arthur’s Seat non rappresenta grandi difficoltà. Al contrario, è un luogo a cui tutti possono accedere senza grossi problemi. Tuttavia, si consiglia sempre di fare attenzione.
In alcuni punti la salita è ripida e su fondo roccioso.
E’ un’escursione adatta anche ai bambini?
Sì, è possibile salire con i bambini. Secondo noi, però, preferibile che abbiano più di 4-5 anni più che altro per il vento e le basse temperature.
Quanto tempo si impiega per raggiungere la cima?
Ovviamente dipende dal percorso per il quale opterete. Si va dalla mezz’oretta (se ad esempio sceglierete il Green Route) ad un massimo di un’ora circa.
Nel nostro caso la salita è durata più o meno un’ora con difficoltà da facile a moderata, con solo qualche tratto più complicato per chi ha le vertigini e scivoloso a causa della pioggia del giorno precedente.
Calcolate, quindi, dalle 2 alle 3 ore per la visita.
Qual è il perido migliore per affrontare la “scalata”?
Arthur’s Seat può essere visitato e “scalato” in qualsiasi mese dell’anno. Le foto che vedete qui pubblicate sono state scattate ad inzio gennaio. Fate in modo di scegliere l’abbigliamento adatto e di affrontare l'”impresa” quando il meteo lo consente.
Le guide turistiche consigliano di non scalare questa collina in caso di pioggia. La strada diventa scivolosa, anche con scarpe antiscivolo.
Cosa indossare e cosa portare per la salita al Arthur’s Seat?
Il nostro consiglio è di indossare scarpe sportive preferibilmente antiscivolo, visto che camminerete su sentieri sterrati e dal fondo irregolare.
Per l’abbigliamento ovviamente dipende dalla stagione e dalle condizioni atmosferiche. Come al solito, in Scozia, il meteo è imprevedibile e quindi una giacca impemeabile non dovrebbe mai mancare. Se inverno poi giaccone, guanti e berretto sono d’obbligo.
Ricordate, in ogni caso, che lassù c’è sempre parecchio vento.
Cos’altro, a parte la macchina fotografica? Una bottiglietta d’acqua e uno spuntino per recuperre le energie!
Bisogna pagare per visitare Arthur’s Seat?
Assolutamente no. Holyrood Park è sempre aperto e gratuito, così come l’accesso ad Arthur’s Seat. Per fortuna!!!
Ci auguriamo di esserti stati di aiuto per organizzare la tua escursione ad Arthur’s Seat. Se hai altri dubbi o curiosità lasciaci un commento qui sotto!
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