E’ inoltre una tappa imperdibile per tutti gli appassionati, come noi, della serie tv Outlander.
E allora, che aspettate? Venite con noi a scoprire la storia, le curiosità e i segreti della nave che non ha mai navigato.
Blackness Castle: la nave che non è mai salpata
Nel corso dei secoli è stato un castello reale, una prigione, un deposito di armi e, più volte, anche in tempi recenti, una ideale location cinematografica.
Se avrete la possibilità di visitarlo, non potrete non rimanere affascinati dagli indistruttibili cancelli di ferro, dalle serrature, dalle fessure e dai muri incredibilmente spessi.
L’ambasciatore di Enrico VIII descrisse il castello come “inespugnabile” e questa è certamente l’impressione che immediatamente offre a chi lo visita.
E’ per questo che il castello viene soprannominato la “nave che non ha mai navigato“, o anche “la nave che non è mai salpata“, per via della sua grande somiglianza ad una nave in pietra che sembra essersi arenata.
La posizione stessa, proprio sulla riva del Firth of Forth, è assolutamente coreografica.
Dall’ampio terrapieno erboso sul lato orientale del castello, dotato anche di opportuni tavoli per un picnic (tempo permettendo), si ha una bellissima vista sul fiume e sui tre ponti che lo attraversano.
Se viaggiate con bambini, poi, è sicuramente un castello, ben restaurato, divertente da scoprire ed esplorare.
Grazie alle diverse passerelle con vista mozzafiato sull’acqua, le torri, le scale a chiocciola e le sale a volta con caminetti, vi terrà piacevolmente occupati per quasi un paio d’ore.
Le Origini e la Storia di Blackness Castle
Blackness, che significa letteralmente “promontorio nero“, è appunto un promontorio roccioso che si affaccia sul Firth of Forth.
Si trova a poco meno di una decina di km a monte delle Queensferry Narrows, là dove il maestoso fiume si allarga lungo il cammino verso il Mare del Nord.
A ovest del promontorio si trova una piccola baia riparata, Blackness Bay, la cui particolare conformazione lo ha sempre reso il miglior porto naturale sul lato sud del fiume.
Probabilmente fungeva da porto principale per il borgo reale di Linlithgow sin dal momento della sua fondazione da parte di David I (1124-53), quando il re decise di costruire a Linlithgow il suo castello con vista sul lago.
Il porto di Blackness tornò alla ribalta durante le guerre di indipendenza con l’Inghilterra all’inizio del XIV secolo.
Nel 1301-2 Edoardo I, noto anche come Gambelunghe e “Martello degli scozzesi”, svernò a Linlithgow durante uno dei suoi numerosi tentativi di conquista.
Quando se ne andò lasciò istruzioni precise perché Linlithgow fosse pesantemente fortificata.
Riteneva che Linlithgow potesse servire come deposito di rifornimenti per il suo prossimo assalto a Stirling Castle, programmato per il 1304.
La posizione di Blackness sarebbe stata quindi di vitale importanza nella sua pianificazione strategica.
Sebbene non via sia prova certa che esistesse un castello a Blackness nel 1301-2, o che Edward di Inghilterra ne avesse fatto costruire uno, sembra tuttavia altamente improbabile che un porto così logisticamente strategico fosse senza una protezione difensiva.
Il Castello all’epoca dei Crichton
La prima menzione dell’esistenza di un castello da queste parti risale al 1449.
ll signore del castello era Sir George Crichton, Ammiraglio di Scozia.
La maggior parte delle proprietà terriere di Crichton si trovava nella regione del Midlothian.
Ma già nel 1430 aveva acquisito una tenuta a Blackness, vicino al palazzo reale degli Stuart a Linlithgow e al Castello Douglas di Abercom.
Approfittando della crescente instabilità nelle relazioni tra la Corona e la famiglia dei Black Douglas, i Crichton intravidero l’opportunità per accrescere il loro potere.
Nel 1440, il cugino di George, William, cancelliere di Scozia, organizzò l’ignobile “Black Dinner” (cena nera) al castello di Edimburgo, durante la quale il VI conte di Douglas, allora sedicenne, venne sommariamente giustiziato.
Successivamente, nel 1441, George sposò Janet, erede dei Douglas di Dalkeith, la quale portò in dote le sue terre del sud-ovest della Scozia, i possedimenti più importanti dei Black Douglas.
I Douglas risposero con la distruzione del castello di George a Barnton, il quale potrebbe aver fatto poi costruire il Castello di Blackness per sopperire alla perdita.
Le tensioni tra la Corona e i Black Douglas si intensificarono, fino a quando la base del potere dei Douglas fu stroncata.
La lealtà dimostrata da George Crichton fu ripagata con il riconoscimento del titolo di conte di Caithness.
Tuttavia, gli eventi successivi girarono a sfavore dei Crichton.
Quando William Crichton morì nel 1453, George era malato e vulnerabile.
Nel maggio del 1454, fu costretto a nominare Giacomo ll erede di tutte le sue proprietà, compresa Blackness.
Il figlio di George, Giacomo, rispose impadronendosi di Blackness e imprigionando il suo stesso padre.
Il re attaccò il castello per due settimane fino alla sua capitolazione.
Il castello di Blackness era ormai divenuto proprietà della Corona.
Blackness Castle: un Castello Reale
Durante tutto il periodo in cui appartenne alla Corona, nessun nobile fece di Blackness Castle la sua residenza permanente.
Ai Crichton successero un certo numero di custodi al servizio della Corona, scelti dai ranghi della nobiltà locale.
Ognuno di loro aveva la propria residenza e tra questi si ricordano gli Hamilton e i Livingston.
Tale incarico era generalmente collegato a quello di giudice del Tribunale di Linlithgow.
II custode riceveva determinate agevolazioni finanziarie, tra cui la ricezione di una parte dei dazi portuali, dei ricavi provenienti dagli allevamenti di conigli e da un birrificio locale, oltre ad esercitare un controllo sulla pesca e la produzione di sale.
Dal canto suo, il custode doveva tenere il castello sempre pronto per un’eventuale visita reale, sebbene queste furono sporadiche.
Giacomo ll e la regina potrebbero essere rimasti qui dopo l’assedio andato a buon fine del 1454.
Anche Giacomo III potrebbe avervi alloggiato nel 1488 prima della sua morte, avvenuta durante la battaglia di Sauchieburn.
In verità, sappiamo che soltanto Giacomo IV vi soggiornò, per certo, in diverse occasioni.
Nel 1491 assistette alla messa a Blackness. Nel 1506, fu intrattenuto da quattro menestrelli che suonavano la ciaramella, un antenato dell’oboe. Infine, nel 1512, scese a riva mentre era al comando della sua nave ammiraglia, la Great Michael, durante lo svolgimento delle prove in acqua nel fiume Forth.
Da Castello a Prigione e Fortezza militare
Nel corso della sua storia, il castello di Blackness funse contemporaneamente da prigione statale e fortezza militare.
Il castello ospitò alcuni tra i più importanti prigionieri del paese.
Già nel 1449, Giacomo II tenne qui in custodia il suo ciambellano, Giacomo, I Lord Livingston, durante il conflitto contro i Black Douglas.
Nel 1543, il cardinale David Beaton, arcivescovo di Saint Andrews fu imprigionato nel castello.
Questi nobili prigionieri venivano tenuti sotto chiave soltanto durante la notte e alloggiavano in appartamenti signorili situati nelle torri centrale e meridionale.
I prigionieri di più basso profilo, invece, venivano probabilmente tenuti rinchiusi nelle celle sotterranee della torre settentrionale.
Tra il 1537 e il 1543 Blackness fu trasformato in una delle roccaforti più maestose della Scozia.
Il progetto fu concepito dal maestro delle opere di Giacomo V, James Hamilton di Finnart, costruttore del Castello di Craignethan.
Questi fortifìcò le mura del castello, aumentandone lo spessore sui lati orientale e meridionale, più vulnerabili, e dispose la costruzione di molteplici postazioni di difesa per l’artiglieria.
Più che un’opera di rifinitura, si trattò di un imponente progetto di rafforzamento, che vide l’impiego di una quantità mastodontica di massa muraria.
Nel 1543, l’ambasciatore inglese Sir Ralph Sadler informò Enrico VIII che, in caso di minaccia nemica, il reggente di Scozia “avrebbe portato la regina a Blackness, essendo questa una fortezza inespugnabile”.
L’esercito francese utilizzò la forza del castello quattro anni più tardi, quando sostennero gli scozzesi contro gli inglesi.
Avendo predisposto la guarnigione principale a Leith, utilizzarono Blackness come deposito per le munizioni.
Al riparo dalle navi inglesi che entravano nel Forth dal Mare del Nord, il castello vantava una indubbia posizione di sicurezza e, allo stesso tempo, la protezione di batterie costiere e forti di artiglieria sulle isole di Inchcolm, Inchgarvie e Inchkeith.
Presidio militare e Monumento storico
Il Castello di Blackness rimase operativo per molto tempo, anche dopo che la maggior parte dei castelli perse la propria funzione militare.
Durante la guerra civile del 1567-1573 tra i rivali sostenitori di Giacomo VI e sua madre in esilio, Maria Stuarda, il presidio militare operò in sostegno di Mary Stuart fino a che i primi furono ingannati e costretti alla resa.
Quando Maria, regina di Scozia, fuggì in Inghilterra nel 1568, il castello resistette in suo nome fino al 1573.
In effetti Blackness Castle aveva un legame speciale conMary Stuart.
Nata, nel 1542, era previsto che dovesse rimanere a vivere a Blackness Castle per la sua sicurezza.
In realtà ciò non accade mai. Ma circa 25 anni più tardi, dopo la guerra civile scoppiata tra Maria e i leaders protestanti, Blackness Castle rimase sempre un presidio fedele alla regina.
Quasi un secolo più tardi, nel marzo 1651, il castello fu bombardato dalle truppe di Cromwell.
Dopo 24 ore, la guarnigione si arrese e il castello fu lasciato andare in rovina.
Fu restaurato dopo il reinsediamento di Carlo II nel 1660 e nel 1691 il presidio era composto da 41 militari.
A quell’epoca, le prigioni del castello pullulavano di sostenitori del re cattolico mandato in esilio, Giacomo VII, noti come giacobiti.
Dopo l’unione con l’Inghilterra nel 1707, Blackness rimase presidiata da una piccola guamigione.
Nel 1795, all’inizio della rivoluzione francese, era occupato da due artiglieri, un sergente, due caporali e circa una dozzina di soldati semplici.
L’importanza militare di Blackness scemò dopo la battaglia di Waterloo nel 1815, ma tornò in vigore quando Napoleone lll minacciò l’invasione attorno ai 1850.
Sull’estuario del fiume Forth e sull’isola di Inchkeith furono costruite batterie costiere.
Blackness divenne un importante deposito di munizioni al loro servizio.
Il reggimento stanziato nel castello di Edimburgo forniva la guarnigione.
Questa situazione si protrasse per circa 40 anni, finché il castello fu consegnato all’Ufficio delle opere come monumento storico nel 1912.
Blackness Castle negli ultimi anni
ll castello fu riportato temporaneamente in uso durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Da allora in avanti è divenuto un’attrazione per turisti alla scoperta del suo passato storico e militare ed è stato usato come luogo di riprese cinematografiche.
Le opere di restauro degli anni 1920-1940 hanno spazzato via gran parte della storia più recente del castello per riportare alla luce la struttura medievale.
Solo il pontile, gli alloggi degli ufficiali e le caserme dei soldati non hanno subito alterazioni.
I visitatori possono curiosare ed esplorare indisturbati ogni angolo e percorrere il cammino di ronda di un castello che, nei suoi giorni di gloria, fu una delle più sicure roccaforti di tutta la Scozia.
Ora, aperto al pubblico come monumento storico e attrazione turistica, è affidato alla gestione di Historic Scotland.
Blackness Castle
- Orari: Aperto tutto l’anno da aprile a settembre, tutti i giorni dalle 9.30 alle 7.30; Nov-Mar, Sab-Mer 10.00-16.00, chiuso giovedì e venerdì; chiuso 25/26 dic e 1/2 gen.
- Biglietti: Il biglietto d’entrata è compreso negli ingressi previsti dall’Explorer Pass.
- Sito web
Alla Scoperta di Blackness Castle
Il Castello di Blackness è all’altezza del suo nome: è freddo, buio e sembra nascondere un sacco storie misteriose.
La prima impressione è di trovarsi di fronte ad oltre 500 anni di storia e poterli quasi toccare con mano.
Dopo essere entrati attraverso il complesso d’ingresso, infatti, ad accogliere i visitatori è un ampio cortile, formato in gran parte da roccia naturale, ancora estremamente irregolare, anche dopo 600 anni di costante usura.
Il pozzo vicino alla torre centrale risale probabilmente al XV secolo e anche tutta la pavimentazione che si vede parrebbe essere originale.
Di fatto, questo è un castello spoglio e senza fronzoli, progettato più per esigenze di difesa che per i comfort dei suoi illustri residenti.
E, in effetti, è anche famoso per non avere una vera e propria stanza adibita a cucina come tutti gli altri castelli.
Da ciò si desume che probabilmente i reali non abbiano trascorso qui molto tempo.
A colpire poi è naturalmente la forma del castello stesso, che sembra una nave che si affaccia sul fiume Forth.
Le migliori vedute sul fiume Forth e sul paesaggio circostante, in particolare i ponti stradali e ferroviari che lo attraversano, si possono godere dal tetto della torre centrale.
Questo è il punto più alto del castello.
La battigia e le distese fangose che circondano il castello sono un sito di particolare interesse scientifico e un’area protetta dove si nutrono gli uccelli.
È anche un ambiente in cui cresce la rara pianta Glasswort, che viene utilizzata nella fabbricazione di sapone e vetro.
Ultima nota curiosa. Alcuni ritengono che ci sia un passaggio sotterraneo che conduce da Blackness Castle a The House of The Binns, che si trova a più di un miglio di distanza.
La Torre Nord o “Stem” Tower
E’ la più piccola delle tre torri di Blackness Castle, anche se si ritiene che un tempo dovesse essere molto più alta e fungere da alloggio per il seguito della famiglia Crichton.
La Torre nord venne abbassata in occasione delle modifiche apportate al castello nel 1693, quando si decise di convertirla in una struttura difensiva, come base per i cannoni, per proteggere il castello da eventuali attacchi provenienti dal mare.
La stanza immediatamente sotto la torretta è dotata di un camino ed era una sala di guardia, mentre quelle sottostanti erano adibite a prigione secondaria del castello.
Al livello più basso erano rinchiusi i prigionieri di rango inferiore che, come potrete immaginare, erano tenuti in condizioni disumane.
Quelle igienico-sanitarie erano praticamente inesistenti, salvo il “beneficio” del flusso della marea che si alzava e abbassava due volte al giorno.
La Torre Centrale, “Main Mast” o “Prison Tower”
La parte più antica di Blackness Castle è costituita dalla torre centrale quadrata quattrocentesca, a quattro piani, ampliata nel 1553, e modificata di nuovo con l’aggiunta di una torre circolare sporgente.
E’ questo l’edificio che originariamente rappresentava il cuore del castello, dove avrebbero abitato pure George Crichton e la sua famiglia.
Progettato nello stile di una tradizionale casa a torre scozzese, all’inizio la torre sud era costituita da tre piani e un attico su una cantina a volta.
Un ulteriore piano fu aggiunto nel 1530, mentre la scala a destra dell’ingresso fu costruita nel 1667.
Le scale originali erano contenute nello spessore del muro.
La torre centrale divenne una caserma nel 1707, ma prima fu anche una prigione.
Catenacci e raccordi in ferro sono ancora visibili a conferma delle misure di sicurezza in uso nella torre.
Con ogni probabilità servivano a chiudere le porte dall’esterno.
I tre piani presentano tutti una struttura e architettura simile, con una finestra ad arco in ciascuna delle tre pareti, sebbene poi le finestre siano dislocate diversamente su ogni piano.
E’ qui, nella torre centrale, che erano rinchiusi i prigionieri più importanti del castello.
Uomini come il cardinale Beaton, arcivescovo di St. Andrews e ambasciatore di Giacomo V in Francia, e Archibald Douglas, sesto conte di Angus, reggente della Scozia nel 1520, avrebbe conservato un tenore di vita ragionevolmente elevato, servitù compresa, nonostante fossero in prigione.
All’ultimo piano, sulla cima della torre, c’è infine un parapetto che offre ai visitatori la migliore vista dal castello.
La Torre Sud o “Stern” Tower
Come le altre parti e torri del castello, anche la Stern Tower, la “poppa” della nostra nave, ha subito modifiche ed è stata più volte riadattata.
Si ritiene che inizialmente fosse stata costruita a completamento della Torre centrale, per aggiungere ulteriori stanze quali una cucina, un alloggio di servizio e un deposito.
Ma fu con la fortificazione apportata a Blackness Castle del 1537-43 che la Torre Sud venne stravolta.
Innanzitutto se ne raddoppiò l’altezza, e poi il muro esterno fu rafforzato con pareti spesse, bucherellate con i fori per l’artiglieria pesante
Al secondo piano venne poi costruita una nuova grande sala, la “Great Hall“.
Ed è probabile che il custode del castello, nominato dal re, vivesse proprio nella torre sud.
Oggi l’ingresso principale conduce solo ad una stanza a volta, sale di guardia a ciascun lato, e una botola sopra, che potrebbe essere stata un “murder-hole” (letteralmente un foro assassino), attraverso il quale si sparava agli intrusi.
La caratteristica più interessante della sala da guarda che si trova sulla destra, lato ovest, è una griglia fissata al pavimento.
Questa, attraverso uno stretto tunnel, conduce alla caponiera posta a difesa dell’ingresso ad ovest.
Per ragioni di sicurezza, tuttavia, non è accessibile ai visitatori.
La maggior parte della torre sud è ora accessibile attraverso un’altra porta che si trova sulla destra, che conduce ad una stanza con due finestre e un camino.
Al primo piano si trova una stanza simile, che da a sua volta accesso ad un’altra.
E’ impossibile determinare a che cosa fossero destinati questi spazi.
Ad esempio non si sa con esattezza dove si trovasse la cucina principale. Ciò proprio a causa delle successive rifortificazioni che hanno trasformato gli interni in spazi sempre più stretti ed angusti.
La Grande Sala
La Great Hall è sicuramente la stanza più impressionante di Blackness Castle ed occupa gran parte del secondo piano della Torre Sud.
Realizzata dopo le modifiche apportate tra il 1537-1543 è un salone enorme, con due grandi finestre, due finestre più piccole, un grande camino, un soffitto alto e una galleria di menestrelli.
Chiaramente si trattava di uno spazio destinato a banchetti ed altri eventi sociali.
Si sa per certo che durante la permanenza al castello di Giacomo IV nel 1506 due suonatori medioevali di oboe intrattennero sua Maestà con la loro musica.
La sala adiacente veniva probabilmente utilizzata per la preparazione del cibo, ma era sicuramente troppo piccola per essere la cucina principale.
Probabilmente una parete di legno divideva l’estremità ovest della sala dall’area principale dove si svolgevano i banchetti.
Anche qui le modifiche successive hanno parzialmente compromesso la magnificenza originale della stanza.
Dai camini in alto sulle pareti est ed ovest è chiaro che il piano superiore è stato probabilmente aggiunto soltanto in seguito nel 17° secolo, e poi rimosso negli anni 20.
Blackness Castle: Set di Outlander e altri Film
Diciamo la verità. Blackness Castle è sicuramente una fortezza impressionate e straordinaria che merita senza alcun dubbio una visita, ma se nell’ultimo periodo ha visto accrescere la sua fama è sicuramente grazie, e soprattutto, ad Outlander.
Il castello è apparso, nella nota serie TV, per rappresentare Fort William.
La fortezza austera fa da cornice al malvagio quartier generale delle truppe di Black Jack Randall in Scozia.
Lo avete già riconosciuto? E’ nel cortile interno di Blackness Castle che, nella prima stagione della serie, è ambientata la straziante scena della fustigazione di Jamie.
Ma non solo. Il cortile di Blackness Castle riappare ancora sullo schermo di Outlander quando, anni dopo, anche Brianna, la figlia di Claire e Jamie, visita il luogo assieme a Roger, senza conoscere il legame lontano che quelle mura hanno con la sua famiglia.
In realtà, però, come già vi anticipavamo, il castello è stato utilizzato più volte come location per le riprese di diversi film: Amleto con Mel Gibson (1990), Ivanhoe (1997), Doomsday (2008) e Bonnie Prince Charlie (1948) con David Niven. Più di recente, in Outlaw King (2018), interpretato da Chris Pine nel ruolo di King Robert the Bruce, Blackness Castle è il castello dello Yorkshire dove viene imprigionata Elizabeth, la moglie di Bruce. E ancora, in Maria Regina di Scozia (2018), con protagoniste Saoirse Ronan e Margot Robbie, Blackness Castle torna nelle vesti del Palazzo di Holyroodhouse, il luogo in cui Mary Stuart sposò Lord Darnley e dove venne assassinato il suo segretario personale e amico David Rizzio.
Come arrivare a Blackness Castle
Per arrivare a Blackness Castle da Edimburgo, ci si impiega poco più di un’ora, anche utilizzando i mezzi pubblici. Dovrete arrivare a Linlithgow con il treno e prendere quindi l’autobus 49 sino alla fermata dove si trova il pub Blackness Inn. Da lì al castello non sono neanche cinque minuti a piedi. Sicuramente è l’ideale per una gita fuori porta.
Meglio ancora se vi spostate, in autonomia con un’auto a noleggio, visto che c’è pure un comodo e ampio parcheggio.
Blackness Castle si presta benissimo come tappa nel tragitto dalla capitale scozzese a Stirling, o come deviazione lungo la strada da o verso l’aeroporto, da cui dista poco meno di 10 minuti.
Noi, ad esempio, l’abbiamo inserito come ultima fermata di uno dei nostri itinerari on the road, prima di riconsegnare l’auto e prendere il volo che ci avrebbe riportato in Italia.
Se non ve la sentite né di guidare né di cimentarvi con i mezzi pubblici, potete valutare di partecipare ad uno dei tanti tour organizzati a tema Outlander che partono direttamente da Edimburgo e che comprendono anche la visita al quartier generale di Black Jack Randall.
Vi ricordiamo, infine, che il biglietto d’entrata a Blackness Castle è compreso negli ingressi previsti dall’Explorer Pass.
Blackness Castle è un castello che merita indubbiamente una visita. Non dimenticare di inserirlo come tappa nel tuo prossimo viaggio in Scozia.
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5 commenti
Questa serie sembra così intrigante e la location è tetra e magica al tempo stesso. In casi come questo preferisco le guide perché possono dare informazioni che, in modi diversi, potrebbero sfuggire.
Che super descrizione di questo castello, da amante dei castelli non posso far altro che iniziare a sognare un viaggio in Scozia 😍
Non c’è niente da fare, il castello ha fascino e poi se lo si inserisce in un luogo magico e gli si dà una forma insolita diventa irresistibile.
Wow! Guardando la foto si nota subito la somiglianza! Un castello curioso da visitare!
Wow! Articolo davvero approfondito! Hai scritto una vera e propria guida! E questo castello se la merita, perché ha davvero una storia lunghissima e interessante e un’architettura straordinaria.