Presente nelle Highlands, nelle isole e nelle pianure, il cardo scozzese è da sempre l’emblema nazionale di Scozia.
Insieme alle cornamuse e al tartan, il cardo è probabilmente uno dei simboli scozzesi più noti.
Può essere visto su una vasta gamma di prodotti, servizi e organizzazioni per rappresentare la Scozia.
In questo articolo vi sveleremo il perchè!!
Il Cardo scozzese, ovvero The Thirstle of Scotland
Ogni stato delle Isole Britanniche è rappresentato da un emblema floreale o, perlomeno, di origine vegetale.
L’Inghilterra ha la rosa, il Galles il narciso, l’Irlanda il trifoglio e la Scozia…..
Bhe, la Scozia ha il cardo selvatico (the thistle appunto).
Il cardo è una pianta perenne, molto spinosa, che produce fiori di colore violaceo, molto simili a quelli del carciofo.
Riesce a crescere ovunque. Anche dove altre piante di solito non riescono nemmeno ad attecchire.
Non è dunque un caso che questa pianta trovi un ottimo ambiente in cui crescere lungo gli aspri pendii dei rilievi scozzesi.
Ed è qui che trae origine anche la sua leggenda.
La leggenda del Cardo Protettore
Ma, come avrà fatto questo semplice fiore di campagna, dall’aspetto rude e pieno di spine, a diventare l’orgoglioso emblema di un’intera nazione?
In realtà, nessuno sa con certezza come il cardo sia riuscito ad acquisire una tale importanza in Scozia.
Ci sono diverse leggende al riguardo.
La maggior parte risale al regno di Alessandro III e, in particolare, agli eventi che si verificarono in concomitanza con la battaglia di Largs nel 1263.
Non bisogna dimenticare che, per molti anni, buona parte della Scozia ha fatto parte del Regno di Norvegia.
E, verso la fine dell’estate del 1263, il re Haakon di Norvegia partì con una considerevole flotta di navi verso la costa scozzese.
La versione “vichinga”
Una delle pù note leggende affonda le origini proprio verso la metà del XII secolo. Secondo questa versione, pare che un manipolo di guerrieri Vichinghi (norvegesi) volesse tendere un imboscata notturna ad un accampamento scozzese.
Un malcapitato ed imprudente incursore, però, calpestò a piedi nudi una pianta di cardo e lanciò un urlo di dolore a causa delle sue spine. Le grida svegliarono gli scozzesi, che ebbero tutto il tempo di prepararsi alla battaglia e sconfiggere i Vichinghi, salvando così la Scozia dall’invasione.
Per questo, si dice che gli scozzesi abbiano eletto il cardo a loro simbolo nazionale sui vessilli di guerra.
La versione “danese”
Vi è, peraltro, un’altra versione di questa storia.
Si racconta che l’episodio risalga all’XI secolo e siano stati i danesi ad aver cercato di attaccare un castello scozzese.
I danesi avrebbero cercato di avvicinarsi al castello il più silenziosamente possibile e, per fare questo, si sarebbero tolti le scarpe.
Vi era però un fossato che circondava il castello e, nel buio della notte, non era facile vederlo.
Quando infatti i soldati, che si apprestavano ad attaccare, saltarono nel fossato con l’intenzione di attraversarlo e raggiungere a nuoto il castello, rimasero orribilmente sorpresi.
Il fossato era stato interamente riempito con cardi al posto dell’acqua.
Saltando a piedi nudi in un lago di cardi, i danesi in preda al dolore furono subito costretti alla ritirata.

Ad ogni modo, che si trattasse di Vichinghi o di danesi ad attaccare clan scozzesi, castello o esercito, il risultato rimane lo stesso.
Naturalmente non esiste alcuna prova a sostegno di queste leggende.
Ma senz’altro sono entrambe molto affascinanti.
Da sempre gli scozzesi hanno sempre saputo apprezzare e tramandare una buona storia, veritiera o meno che fosse.
In fin dei conti, la Scozia è la patria di diverse varietà di cardo, alcune native e altre esotiche.
E nessuno sa con certezza quale specie di cardo sia il vero simbolo del Paese.
Si tratta forse del cardo rosso? O piuttosto del cardo mariano? Potrebbe essere invece il cardo asino?
Anche a questo proposito la risposta rimane sconosciuta.
L’Ordine del Cardo
Resta il fatto che il cardo è un simbolo importante dell’araldica scozzese da oltre 500 anni.
Il primo uso del cardo come simbolo reale della Scozia fu sulle monete d’argento emesse da Giacomo III nel 1470.
E, all’inizio del XVI secolo, divenne parte integrante dello stemma scozzese.
Rappresenta anche una delle più alte onorificenze che il Paese può assegnare ad un individuo.
Si dice che l’Ordine del cardo, detto anche Ordine di San’Andrea, fu fondato nel 1540 da re Giacomo V.
Pare che questi, che era stato onorato con l’Ordine della giarrettiera da suo zio, re Enrico VII d’Inghilterrra e con il vello d’oro dall’imperatore di Francia, si sentisse imbarazzato dal non possedere una propria personale onorificenza con la quale poter contraccambiare questi onori agli altri monarchi stranieri.
Avrebbe così risolto il problema creando il titolo reale dell’Ordine del cardo per sè e per dodici dei suoi cavalieri. Un evidente e allusivo richiamo al “Beato Salvatore e ai suoi dodici apostoli“.
In realtà, non vi è una presenza certa dell’Ordine sino al XV secolo.
Il Molto Reverendo o Molto Nobile Ordine del Cardo, che oggi conosciamo, è quello fondato da Giacomo VII nel 1687.
E’ un ordine cavalleresco conferito a coloro che hanno offerto un contributo importante alla vita della Scozia e del Regno Unito, il cui motto è Nemo me impune lacessit (in italiano: “Nessuno mi provoca restando impunito”).
Solo Sua Maestà la Regina può investire qualcuno dell’Ordine del Cardo, un’onoreficenza seconda per importanza soltanto a quella del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera.
La regina è sovrana dell’Ordine e le nomine fatte all’Ordine sono interamente il suo dono personale, in riconoscimento di uomini e donne che hanno ricoperto cariche pubbliche o hanno contribuito in modo significativo alla vita nazionale.

Le donne (diverse dalla Regina) erano originariamente escluse dall’ordine, ma la regina Elisabetta II ha concesso la loro ammissione nel 1987.
Al momento, oltre ai 16 cavalieri e dame, ci sono tre cavalieri extra e una signora extra: il principe Filippo, duca di Edimburgo (consorte della regina Elisabetta II), ammesso nel 1952; Carlo, Principe di Galles (figlio della regina Elisabetta II), ammesso nel 1997; La principessa Anne (figlia della regina Elisabetta II), ammessa nel 2000, e il principe William, duca di Cambridge, ammesso nel 2012.
Vestiti e insegne dell’Ordine del cardo
Per occasioni solenni come l’incoronazione di un monarca o le cerimonie d’investitura di nuovi membri dell’Ordine, i cavalieri del Cardo indossano un vestito piuttosto elaborato, composto da una serie di elementi distintivi.
L’abito principale dell’ordine è un mantello verde indossato sopra un abito o un’uniforme militare.
Il mantello è rivestito in taffettà bianco e legato con nappine verdi e dorate.
Una stella dell’ordine è cucita sulla spalla sinistra. I membri indossano anche un cappello di velluto nero e piumato di piume bianche, con una lunga piuma di airone nero nel mezzo.

Tra le insigne distintive dell’ordine vi è una fascia verde scuro indossata su tutto il corpo, dalla spalla sinistra al fianco destro.
Lo stemma principale è in oro smaltato e raffigura Sant’Andrea che indossa un abito verde e un cappotto viola e tiene in mano una croce bianca (saltaire).
La stella dell’Ordine consiste in una croce di Sant’Andrea d’argento posto su una stella raggiante. Al centro si trova il motto e le insegne dell’Ordine. Viene portato indossato nella parte sinistra del petto.
L’ordine ha due giorni principali di festa: il 29 maggio – il giorno della fondazione dell’ordine nel 1687 e il 30 novembre – il giorno di Sant’Andrea.
Altri riferimenti e usi del cardo scozzese in Scozia
Con il passare degli anni questo pungente fiore selvatico ne ha fatta tanta di strada!
Oggi, i cardi non si trovano solo nei giardini, nei parchi e nelle campagne.
Quando andrete in Scozia, tenete gli occhi bene aperti.

Il simbolo del cardo lo ritroverete un pò su tutto: dai saponi profumati agli sporrans, dalle candele alla carta intestata delle principali aziende scozzesi.
Forse uno degli esempi più famosi riguardo all’utilizzo del fiore di cardo, come simbolo nazionale, si rinviene nel logo della federazione rugbistica scozzese e di diverse squadre di calcio locali.
Pensate che lo si ritrova riprodotto persino nelle uniformi dei poliziotti.
Non mancano riferimenti alla pianta del cardo nemmeno in letteratura.
Il cardo ha ispirato l’ode all’amore romantico del grande Bardo, Robert Burns, in una delle poesie più belle e influenti della letteratura scozzese, “A Red, Red Rose“. Anche il lungo poema epico “A Drunk Man Looks at the Thistle” di Hugh MacDiarmid del 1926, una delle maggiori opere letterarie moderniste del 20° secolo, nel titolo include il riferimento diretto a “the thistle”.
Per non parlare del fatto che il cardo è citato in molte canzoni scozzesi.
L’esempio più emblematico? “The Flower of Scotland“, of course!
E’ una composizione folk considerata tra gli inni non ufficiali della Scozia, che invero non ne possiede uno proprio, insieme a Scotland the Brave e Scots Wha Hae.
Nonostante un testo profondamente anti-inglese, Buckingham Palace ne concesse l’uso negli eventi sportivi a partire dagli anni ’70.
Fateci caso. E’ proprio The Flower of Scotland la canzone che viene suonata – solitamente con le cornamuse – prima delle competizioni sportive delle nazionali del cardo di rugby e calcio.
Il cardo, dunque, non sarà la pianta più attraente, ma sicuramente è tra quelle più resistenti ed estremamente pungenti.
Esprime chiaramente lo spirito forte, indomito ed orgoglioso di Scozia.
Ed è per questo che, orgogliosamente, lo si ritrova accanto all’altrettanto celebre motto scozzese:
“Nemo me impune lacessit”, “Nessuno mi sfida senza restare impunito”.
Conoscevi la leggenda del cardo scozzese? Ti sei punto anche tu con le sue spine? Raccontacelo lasciando un commento!
SCOPRI LA SCOZIA
TOUR DA EDIMBURGO
- Escursione a Loch Ness, Glencoe e Highlands Scozzesi (1 giorno)
- Tour dei Castelli di Scozia: Glamis e Dunnottar (1 giorno)
- Tour a Stirling, distilleria e St. Andrews (1 giorno)
- Tour di Glasgow, dei Lochs e Doune Castle (1 giorno)
- Tour di Harry Potter e dei Castelli inglesi (1 giorno)
- Tour di Outlander (1 giorno)
- Tour all’Isola di Skye e Highlands (3 giorni)
- Gran Tour della Scozia (8 giorni)