Conoscete già la storia commovente di Greyfriars Bobby?
Non c’è guida di Edimburgo che si rispetti che non la menzioni.
Volete saperne di più?
Scoprite la storia di Bobby, il cane più famoso di Edimburgo e di tutta la Scozia, assieme a noi.
La storia di Greyfriars Bobby di Edimburgo
Se vi state chiedendo chi è Bobby, iniziamo subito col dirvi che non si tratta di una leggenda, ma di una storia vera e strappalacrime.
Preparate, quindi, i fazzoletti.
Eh già, perché se il Giappone ha Hachiko, Edimburgo ha il suo Bobby.
In una delle zone centrali di Edimburgo, nella Old Town, verso l’estremità del ponte George IV, potete trovare la statua di questo simpatico cane dagli occhi dolci, divenuto un vero e proprio simbolo in tutta la città.
Bobby divenne famoso perché per ben 14 anni fece la guardia sulla tomba del suo padrone scomparso.
Anche Walt Disney, nel 1961, decise di dedicargli un film.
Le versioni della storia qualche volta variano.
Alcune sono più romantiche, altre più realistiche, ma la trama sostanzialmente non cambia.
Greyfriars Bobby: simbolo di devozione e fedeltà
La storia racconta che verso la metà dell’800, Bobby era il cane, di razza Skye Terrier, di un poliziotto che lavorava a Edimburgo, un certo John Gray.
Il piccolo Bobby gli faceva sempre compagnia durante le sue ronde notturne.
I due divennero amici inseparabili.
Purtroppo il loro legame venne spezzato, dopo soli due anni, a causa della morte del signor Gray per tubercolosi il 15 febbraio 1858.
Il poliziotto venne sepolto nel cimitero di Greyfriars Kirkyard.
Per questa ragione Bobby divenne poi famoso come Greyfriars Bobby.
Il cane Bobby, infatti, non riusciva a staccarsi dal suo padrone e continuò a vegliare la sua tomba notte e giorno per ben 14 anni.
Nonostante un’iniziale diffidenza, un po’ alla volta i cittadini di Edimburgo furono colpiti dalla devozione di questo cane.
Lo stesso custode del cimitero, che aveva cercato più volte di sfrattarlo, si arrese e gli costruì persino una sorta di cuccia vicino alla tomba di John Gray.
Altri cominciarono a prodigarsi per fornirgli qualcosa da mangiare e magari un riparo, soprattutto nel corso dei freddi inverni scozzesi.
Pare che alle ore 13, appena sentiva il colpo di cannone del castello di Edimburgo che sparava sempre a quell’ora, si dirigesse alla taverna come faceva un tempo col suo padrone quando questi era ancora vivo.
Lì trovava sempre un piatto caldo offerto dall’oste.
Spesso Bobby trascorreva la notte in casa di qualche abitante del quartiere, ma al mattino tornava subito di corsa sulla tomba del suo padrone.
Sembrava quasi si sentisse in colpa per averlo lasciato solo durante la notte.
La fama della fedeltà e devozione del cucciolo Bobby si diffuse in tutta Edimburgo.
E quando nel 1867 venne emanata una legge secondo la quale i cani randagi dovevano essere abbattuti, il primo giudice della corte di Edimburgo, Lord Provost di Edimburgo, Sir William Chambers (che era anche direttore della Società Scozzese per la Prevenzione della Crudeltà sugli Animali) decise di assumersi pubblicamente la responsabilità del cane.
Pagò tutte le tasse dovute, certificando così la proprietà del cane.
Non solo, gli conferì la cittadinanza d’onore comprandogli anche un collare, che ancora oggi, assieme alla sua ciotola, si trova conservato presso il museo di Edimburgo.
14 gennaio: Bobby Greyfriars Day
Ad Edimburgo il 14 gennaio si festeggia il Greyfriars Bobby Day.
Ogni anno, il giorno dell’anniversario della morte del fedele cagnolino, gli scozzesi lo ricordano raccogliendosi intorno alla sua tomba in una cerimonia commemorativa aperta al pubblico.
Bobby, infatti, morì, all’età di 16 anni, il 14 gennaio 1872 (ecco spiegato il motivo della giornata a lui dedicata).
Tuttavia, non potendo essere seppellito accanto il signor Gray, fu sepolto a pochi passi dal cimitero di Greyfriars, per l’esattezza a 75 metri dalla tomba del suo padrone, nel punto in cui si trova oggi la sua lapide.
Non è difficile individuarla grazie alla quantità di regali lasciati dai visitatori, soprattutto peluche, legnetti e bastoncini “per farlo giocare”.
Sulla lapide è incisa la frase: “Let his loyalty and devotion be a lesson to us all”, ovvero “Possa la sua fedeltà e devozione essere da esempio per tutti noi”.
Perché, come scriveva Arthur Schopenauer, è proprio vero che chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.
La Statua commemorativa del tenero Bobby
La statua di Bobby fu fatta erigere un anno dopo la sua morte, il 15 novembre 1873, da una baronessa del luogo.
E’ tutt’oggi uno dei monumenti più visitati della città.
Si tratta in realtà di una fontana di granito, sormontata da una statua in bronzo, a grandezza naturale, che ritrae il piccolo Bobby.
Un’ulteriore curiosità è che la statua del cucciolo, all’inizio, non si trovava rivolta nella posizione attuale.
Si racconta che la proprietaria del pub Greyfriars Bobby abbia fatto posizionare la statua, in modo tale che le foto di Bobby includano sempre sullo sfondo la vista del proprio pub.
Con il tempo, inoltre, si è andata diffondendo la credenza che toccare il naso della statua potrebbe portare fortuna.
Guai a voi!!
Gli abitanti di Edimburgo non hanno mai creduto a questa usanza e, da sempre, sono contrari a questa pratica.
L’unico effetto è soltanto quello di rovinare il bronzo della statua.
Dove si trova la statua e la lapide di Bobby?
Per raggiungere il luogo dove si trovano la statua e la lapide del piccolo Bobby seguite via George IV Bridge, verso sud.
La statua di Bobby si trova al 21 di Candlemarker Row, a circa 10 minuti a piedi dal castello di Edimburgo.
Il cimitero, invece, si trova proprio dietro all’omonimo pub.
Conoscevi già la storia di Greyfriars Bobby? Sei andato anche tu sulla sua tomba a fargli un salutino? Faccelo sapere con un commento.
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6 commenti
Abbiamo tanto, tantissimo da imparare dai nostri amici pelosetti. Ci danno immenso amore, e sono completamente dipendenti dal nostro. Sono esseri speciali, e meriterebbero tutti una casa accogliente, una poltrona comoda e un padrone devoto.
Molto commovente la storia di Bobby e per non cedere troppo alle lacrime mi sono fatta una risata all’idea che la proprietaria del pub – da brava scozzese – abbia cercato di avere la sua insegna nelle foto ricordo!
Sapevo della storia di Bobby e ovviamente ho visitato statua e tomba, ma ignoravo dell’adozione e della festa in suo onore. Davvero un bellissimo pezzo di storia 😃
sebbene mi sia ben nota la storia di Hachiko, non sapevo che anche a Edimburgo ci fosse una storia simile! Davvero interessante!
Prima di vistare Edimburgo non conoscevo la storia di questo cane… davvero commovente! Un esempio di amore e fedeltà da tenere bene in mente.
Eh già! Scozia e Giappone sono accomunate da una storia molto simile e molto bella.