Oggi vi portiamo a Skye in uno dei luoghi simbolo di quest’isola, particolarmente caro ai suoi abitanti.
Senza dubbio, si tratta di uno dei luoghi più fotografati e visitati dell’Isola di Skye.
The Old Man of Storr è una formazione rocciosa di origine basaltica, alta circa 55 metri.
Si trova nel nord est dell’Isola di Skye, nella penisola del Trotternish, lungo la strada poco a Nord di Portree, da cui dista circa 30 minuti d’auto.
L’Old Man of Storr fu scalato con successo, dopo svariati tentativi nel corso di un secolo, solo nel 1955 da Don Whillans e James Barber, e, in seguito, solo da pochissimi altri.
Anche perché, dopo la scalata, Whillans ha definito la parete dell’Old Man paragonabile al porridge per la sua friabilità!!!
Secondo i geologi la roccia, insieme agli spunzoni circostanti, sarebbe ciò che resta di un’antica frana.
Le rocce dalle caratteristiche particolari in questo luogo non mancano, e la forma stessa dell’isola, insolitamente frastagliata, è forse rispecchiata anche dal nome.
Per alcuni, infatti, Skye in gaelico scozzese significherebbe “isola alata”, per altri ancora “isola dentellata“.
Ed è probabilmente per questa sua posizione prominente e la sua strana forma che l’Old Man of Storr ha dato origine, nel corso dei secoli, a diverse storie e leggende, che ancora oggi infondono al paesaggio circostante un senso di mistero e romanticismo.
Leggende e Folklore sull’Old Man of Storr

Il Sacerdote e il Diavolo
Una delle leggende più note che aleggiano sull’Old Man of Storr narra che, nei primi anni del cristianesimo in Scozia, una disputa infuriava sulla data esatta della Pasqua.
Insoddisfatto delle informazioni di cui disponeva, per mettere fine alla lite, un prete di Skye decise di recarsi a Roma e parlare direttamente con il Papa.
In verità, questo prete era un mago.
Si alzò all’alba e salendo lo Storr all’alba, proprio mentre il sole cominciava a sorgere, eseguì un incantesimo che risvegliò il diavolo e lo trasformò in un cavallo.
Il prete balzò, quindi, in groppa al diavolo e si diresse verso Roma.
Durante il viaggio, il diavolo interrogó più di volte il prete sulla ragione del suo viaggio.
Il sacerdote dovette usare tutto il suo ingegno per rispondere alle domande in modo veritiero e, allo stesso tempo, evitando di menzionare il nome di “Dio”.
Infatti, se il prete avesse mentito o avesse pronunciato il nome sacro di Dio, l’incantesimo sarebbe stato annullato, con conseguente scomparsa del diavolo e la caduta in mare del sacerdote.
E’ per questo che il diavolo, che di magia ed incantesimi certo se ne intendeva, per tutta la durata del viaggio continuò ad interrogare il sacerdote proponendo domande che prevedevano come risposta il nome di Dio.
Il prete, però, riuscì a rispondere sempre sinceramente e senza mai nominare Dio.
Nonostante i tranelli del diavolo, arrivò a Roma, apprese la data della Pasqua e tornò sano e salvo sull’Isola di Skye.
La tradizione racconta che il diavolo rimase talmente colpito dall’intelligenza del suo avversario che, andandosene in silenzio, fu sentito pronunciare in lontananza e in gaelico le parole minacciose: “fino a quando ci incontreremo di nuovo“.
I Giganti di Skye
Un’altra delle leggende che circolano sul conto dell’ Old Man of Storr ha, invece, per protagonisti i giganti, figure mitologiche che compaiono frequentemente nel folklore tradizionale scozzese
Secondo alcuni l’Isola di Skye sarebbe stata un tempo governata da giganti. Il che sembra piuttosto appropriato per un’isola conosciuta anche come l’isola delle nuvole .
Una di queste leggende, dunque, narra che l’Old Man of Storr altro non sia che il pollice di un gigante.
Quando morì e venne sepolto, lasciò il suo pollice fuoriuscire dalla terra, creando così il famoso paesaggio frastagliato.
La leggenda del Brownie
E ancora, avete presente i Brownies?
Si tratta di creature mitiche, una sorta di folletti, che appartengono anch’esse alla tradizione scozzese.
Si crede che i Brownies si nascondano in casa durante il giorno, mentre di notte facciano i lavori per la famiglia che hanno scelto di servire.
Una delle storie, che collegano l’Old Man of Storr a queste magiche creature, racconta che un abitante di Skye di nome O’Sheen salvò la vita ad un Brownie, senza mai chiedere nulla in cambio come ricompensa.
Nel tempo i due diventarono buoni amici.
Un giorno mentre il folletto era lontano in viaggio, O’Sheen morì di crepacuore per la morte della moglie.
Quando il Brownie ritornò e venne a sapere della morte del suo caro amico, fu così sconvolto che scolpí due pietre. Una più grande in onore di O’Sheen, che divenne noto come il Vecchio di Storr e una più piccola per la moglie dell’amico .
L’Old Man of Storr e le Fate
Concludiamo, infine, la nostra carrellata con una leggenda che vede protagonista una fata.
Le fate, in verità, si ritrovano spesso nel folklore scozzese, proprio come le altre creature magiche (gnomi, brownies, ecc).
A differenza, però, delle storie vittoriane in cui le fate sono sempre descritte e dipinte come piccole, carine, sempre gentili ed innocue, c’è da dire che, in passato, la gente ne aveva una visione ben diversa.
Le credenze popolari ritenevano che le fate facessero parte di un mondo sconosciuto, oscuro ed invisibile: una presenza minacciosa da temere.
Non a caso, nelle fiabe popolari scozzesi, le fate incarnano spesso personaggi subdoli, che ingannano gli esseri umani e che giungono, persino, a rubare le loro anime.
Una di queste storie, collegata proprio ai racconti dell’Old Man of Storr, racconta di un uomo che camminava su per la collina ogni sera assieme alla moglie.
Si narra che un giorno, quando ormai entrambi erano diventati molti anziani, la donna non riuscisse più salire fino in cima e a raggiungere suo marito.
Fu allora che una delle fate che li aveva osservati salire ogni sera in cima alla collina offrí al vecchio la possibilità di avere sempre con sé sua moglie dovunque andasse.
Il vecchio accettò l’offerta, ma si trattava di un inganno.
La fata li trasformò entrambi in due pilastri di roccia, perché era questo il modo in cui intendeva garantire loro che sarebbero stati sempre insieme.
Come arrivare all’Old Man of Storr
Ad ogni modo, leggende e misteri a parte, non è affatto difficile arrivare in prossimità di questa emblematica location, che peraltro è pure ben indicata.
Da Portree, dirigetevi a nord-est fuori città, percorrendo la A855.
Guidate per circa 6,5 km e, in neanche mezz’oretta, arriverete allo Storr, trovandolo alla vostra sinistra.
Nella porzione più vicina alla strada, potrete pure trovare un parcheggio anche se di piccole dimensioni. Normalmente lo troverete già occupato, e dovrete per forza di cose parcheggiare la vostra auto lungo la strada.
Il consiglio che vi diamo è di arrivare al mattino presto, almeno prima delle 10, per battere sul tempo la folla di turisti che ogni giorno che si reca qui.
Ad un passo medio, senza avere troppa fretta, calcolate che servono circa 40 minuti per arrivare al punto di osservazione che si trova sulla destra dei celebri pinnacoli rocciosi, conosciuti appunto come Old Man of Storr.
E’ da questa visuale che potrete scattare le migliori fotografie.

Da lì, se non c’è troppo vento, potrete poi continuare e dirigervi verso le formazioni rocciose stesse.
Sono circa altri 20-30 minuti di distanza da percorrere, e da cui potrete assistere ad uno dei più bei spettacoli che madre natura possa offrire. Meglio se avrete la fortuna di farlo con una giornata di sole dalla vostra parte.
Una volta arrivati alla base, se non siete troppo stanchi, non vi fermate.
Proseguite sulla destra e prendete il sentiero che passa tra i due monoliti, continuate dietro il monolite a piramide. Qui fate più attenzione perché il sentiero diventa un pochino più impegnativo.
A quel punto potrete fare marcia indietro e tornare al parcheggio.
Il sentiero non presenta particolari difficoltà. Noi l’abbiamo percorso senza problemi con i nostri due bambini.
Ovviamente fate attenzione e attrezzatevi con scarponcini comodi da trekking.
Se andate in estate, procuratevi un buon repellente contro i tanto famigerati “midges”, i moscerini delle Highlands!!!!!
Curiosità cinematografiche
Ultima annotazione, per gli appassionati di cinema come noi.
Le scene di apertura del film di Ridley Scott del 2012 “Prometheus” sono state girate presso l’Old Man of Storr.
E così anche alcune riprese del film “Biancaneve e il Cacciatore” di Rupert Sanders, con Cherlize Theron e Kristen Stewart.
Se sei sbarcato sull’Isola di Skye, l’Old Man of Storr è davvero una tappa imperdibile! E tu lo hai già visitato? Scrivici nei commenti o nella sezione contatti. A presto!
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