Spiagge, oceano e scenari lunari.
Sono le anime che dominano l’isola di Harris che, a sud di Lewis, possiede uno dei paesaggi naturali più straordinari di tutta la Scozia.
Chiedetelo a chiunque sia sbarcato ad Harris. Chiedete loro che cosa è piaciuto di più.
Noi non abbiamo dubbi. Di sicuro, vi risponderanno che qui si trovano alcune delle spiagge più belle d’Europa, se non del mondo.
E allora siete pronti per tuffarvi nei Caraibi della Scozia?
Ma non solo. Preparatevi anche a fare un salto veloce sulla luna.
Ecco la nostra guida completa per visitare l’Isola di Harris, cosa vedere e come raggiungerla.
Alla scoperta dell’Isola di Harris, la sorella di Lewis
Al di là di Skye e delle imprevedibili acque racchiuse nello stretto del Mich, all’angolo nord-ovest del gruppo di isole conosciute come Ebridi Esterne, si trovano l’Isola di Lewis e l’Isola di Harris.
L’Isola di Harris, in realtà, non è un’isola a sè stante.
E’ un tutt’uno con l’isola di Lewis, cui è unita e assieme alla quale forma la più grande isola britannica per estensione dopo la Gran Bretagna e l’Irlanda.
La “divisione” fra Lewis ed Harris affonderebbe le radici in una storica scissione del clan MacLeod che si perde nella notte dei tempi.
Harris ha una gamma incredibile di paesaggi, tutti con il loro fascino e interesse.
Rispetto a Lewis, Harris è parzialmente montuosa e meno popolata.
A farla da padrone qui sono naturalmente le spiagge.
Ma in realtà Harris offre di tutto: montagne imponenti tra le più alte delle isole scozzesi, ampie spiagge di sabbia bianca e una grande varietà di animali selvatici, tra cui foche e numerose specie di uccelli.
In generale, possiamo dire che l’attrazione dell’isola di Harris è rappresentata dalla pace e tranquillità, ma anche dal calore e affabilità della sua gente.
E’ un’isola (fortunatamente) ancora poco battuta dal turismo.
Anche nei più gettonati mesi estivi di luglio e agosto, non troverete mai troppi turisti, non avrete problemi di parcheggio e potrete sfrecciare lungo le single-track senza dover fare troppe soste.
Come per l’isola di Lewis occorre ricordare che anche ad Harris, gli abitanti rispettano una forte osservanza religiosa e la domenica è giornata sacra di riposo.
Da queste parti la religione riveste tutt’oggi un ruolo fondamentale nella vita pubblica e privata della comunità.
In pratica, ciò sta a significare che, di domenica, la maggior parte dei negozi, dei pub e delle aziende quel giorno sono chiuse.
Preparatevi, dunque, a fare scorta di cibo, se non volete fare dieta!!!
Che cosa vedere sull’Isola di Harris
All’isola di Harris abbiamo dedicato due giornate intere, tempo più che sufficiente per poterla visitare.
Anche se, lo precisiamo sin d’ora, la nostra visita si è concentrata essenzialmente su South Harris.
L’isola di Harris, infatti, è divisa in due dall’istmo di Tarbert.
Da un lato North Harris che è dominata da montagne selvagge ed inospitali e dall’altro South Harris prevalentemente pianeggiante e, a sua volta, orlata di meravigliose spiagge bianche ad ovest e frastagliati dirupi rocciosi ad est.
E’ sulla costa occidentale di South Harris che si trovano le spiagge votate come le più spettacolari della Gran Bretagna, precedute da grandi aree aperte di machair.
La costa orientale, invece, è più isolata, ma non per questo meno interessante ed affascinante, e non va affatto sottovalutata.
Anzi. Ha un aspetto incredibilmente lunare.
Presenta alcune delle rocce più antiche del mondo, risalenti a circa tremila milioni di anni fa che sono il risultato dell’erosione dei ghiacciai nell’era glaciale.
Questa zona è anche conosciuta come “le baie” per via delle numerose piccole insenature.
E la cosa più incredibile che è pure puntellata da tanti minuscoli e silenziosi villaggi, da non sembrare neanche veri.
Cosa vedere sull’isola di Harris? Ecco i nostri consigli.
Le spiagge dell’isola di Harris
E’ inutile negarlo. Chi arriva ad Harris ci viene principalmente, se non esclusivamente, per vedere le spiagge.
Sono loro le principali protagoniste del viaggio e l’aspetto paesaggistico dell’isola che colpisce la maggior parte dei visitatori.
Il colore trasparente dell’acqua e il bianco quasi accecante della sabbia sono semplicemente sbalorditivi, anche in una giornata grigia e di pioggia.
Se si ha la fortuna di poterle visitare in una giornata di sole e d’azzurro, le spiagge di Harris hanno il potere di illuminarvi non soltanto gli occhi, ma anche l’anima, proprio come canta anche Giorgia.
Le spiagge spaziano dalle enormi distese di Luskentyre e Scarista a piccole insenature riparate lungo la strada, come la spiaggia di Borve.
Dietro le spiagge si trovano le distese di machair, verdi pianure erbose coperte, d’estate, da un tappeto colorato di fiori selvatici.
Circa la metà del machair scozzese si trova, infatti, sulle Ebridi Esterne.
E’ un habitat raro e fragile, difficile da descrivere. Di fatto è la zona di mezzo sita tra le dune di sabbia e le torbiere dell’entroterra.
Ma quali sono le spiagge più belle di Harris?
Quali sono quelle che non dovete assolutamente lasciarvi sfuggire?
Tutta la costa ovest di Harris è un susseguirsi continuo di spiagge meravigliose, tanto che non è neanche così facile distinguere le une dalle altre.
Una cosa però è certa: è impossibile non rimanere sbalorditi e senza fiato.
Per quanto ci si possa sforzare, anche le immagini fotografiche più belle non riescono ancora a rendere giustizia ai meravigliosi colori e alla vastità delle spiagge.
La spiaggia di Luskentyre
A pochi chilometri di distanza da Tarbert, il centro abitato principale di Harris, si trova quella che molti considerano la spiaggia più bella: la spiaggia di Luskentyre o, in gaelico, Losgaintir.
La spiaggia di Luskentyre, infatti, è stata votata come la migliore spiaggia della Gran Bretagna e alcuni la inseriscono anche tra le prime dieci spiagge più belle del mondo.
Ed effettivamente non c’è da stupirsi che possa competere con le spiagge dei più assolati paradisi tropicali.
Se non fosse per il vento e le temperature che invitano ad indossare più un giaccone che un bikini, qui potremmo pensare davvero di essere ai Caraibi.
Luskentyre Bay è una baia sconfinata, tranquilla e incontaminata.
Una distesa quasi infinita di sabbia bianca che corre per chilometri davanti ai vostri occhi, con le montagne all’orizzonte e le splendide acque cristalline che si riversano sul bagnasciuga.
La spiaggia è accessibile dalla A859, tramite una strada secondaria, che bisogna percorrere completamente, sino a che non si arriva ad un parcheggio dove sorge anche un piccolo cimitero ed è possibile lasciare l’auto.
A piedi attraverso le dune, arriverete di fronte a questa distesa di sabbia bagnata da acque così trasparenti da sembrare finte.
La spiaggia di Seilebost
Dobbiamo proprio scegliere? Per noi la spiaggia più bella di Harris è Seilebost.
L’avevamo vista e sognata mille volte nelle foto altrui.
Ci eravamo pure innamorati di quei ciuffi verdi di marran che risaltavano in mezzo al luccichio bianco della sabbia, ma dal vivo questa spiaggia è una bellezza che stordisce.
Vi avvisiamo dunque in anticipo: serve tempo per metabolizzare e smaltire tanta meraviglia.
Soprattutto prendetevela comoda e non abbiate fretta.
Lasciatevi cullare dal suono delle onde, accarezzare il viso dal vento e, ogni tanto, respirate profondamente per ricordarvi che non state sognando.
Seilebost è vicino a Luskentyre, a meno di un quarto d’ora d’auto.
Continuando sulla strada, la A859, in direzione sud, ad un certo punto svolate a destra.
La strada termina in un piccolo parcheggio e la spiaggia, cui potete accedere tranquillamente in condizioni di bassa marea, si trova a soli 200 metri.
La spiaggia di Seilebost è così ampia che si può camminare a lungo sulla riva. In alternativa potete scegliere di salire sulle dune vicine per contemplarla dall’alto.
In tutta onestà, però, il point view migliore per scattare le foto da una posizione ancora più rialzata, si ha dalla strada.
Mentre vi starete recando ad Hargabost, sicuramente la vostra prossima meta, lungo la A859 proprio in corrispondenza di una curva e del cartello che segnala il villaggio di Seilebost, ebbene lì troverete sicuramente qualche auto ferma e qualcuno intento a scattare foto.
E’ questo, infatti, il punto in cui la vista panoramica è completa e comprende le meravigliose viste sul Sound of Taransay fino alle distese di sabbia di Luskentyre e le colline di North Harris.
La spiaggia di Horgabost
Proseguendo il percorso lungo la costa occidentale dell’isola, la spiaggia successiva che si incontra è quella di Horgabost.
E’ un altra delle splendide spiagge di sabbia bianca di Harris.
Si affaccia direttamente sul Sound of Taransay, con le montagne sullo sfondo che la incorniciano.
Come le altre spiagge, anche questa nei mesi estivi è preceduta dal “machair”, un tappeto multicolore di fiori selvatici.
La riconoscerai facilmente perché nelle vicinanze c’è un campeggio con un negozio e servizi igienici.
Borve Beach
Ecco un’altra delle spiagge da cartolina di Harris. Borve Beach è una distesa di sabbia i cui colori variano dal dorato al bianco e offre una magnifica vista sull’Oceano Atlantico.
Il colore acquamarina dell’acqua contrasta con i toni rossastri della costa rocciosa all’estremità della spiaggia.
L’accesso si ha dal parcheggio che è vicino anche qui alla A859.
Sopra la spiaggia, già segnalato dalla strada, si trova il Macleod Standng Stones, un monolite che si ritiene essere tutto ciò che rimane di un antico cerchio di pietre risalente al periodo neolitico.
Rispetto alle altre spiagge è più selvaggia. Non a caso è la spiaggia preferita dagli amanti del bird-watching.
Se si è fortunati, si possono vedere foche, uccelli e alcune specie di delfini che si trovano nelle acque delle Ebridi.
La spiaggia di Scarista
Tra le spiagge più belle dell’isola di Harris, c’è sicuramente Scarista.
Questa meravigliosa distesa di sabbia che si affaccia sull’Atlantico e sul Sound of Taransay è un luogo popolare tra i surfisti e i golfisti.
Enorme, bianchissima, con a sinistra la collina di Northton e a destra uno splendido e curatissimo campo da golf.
E’ una spiaggia abbastanza ventosa, e proprio per questo è molto amata dai surfisti.
Un unico avvertimento. L’accesso alla spiaggia non è segnato da nessuna indicazione e da nessun cartello stradale, per cui non è così semplice da individuare.
Si accede di fatto tramite un gate, che si trova all’estremità meridionale del campo da golf, e attraversando un campo di avena.
Ad arrivare alla spiaggia ci si impiega 5 minuti a piedi, ma a guardare le onde e a camminare sulla sabbia si resterebbe ore.
Qui è solo e soltanto natura allo stato puro.
La costa orientale dell’isola di Harris
La costa orientale di South Harris ha un aspetto completamente diverso rispetto a quella occidentale dove si estendono le ampie spiagge.
Paradossalmente, però, la maggior parte degli abitanti dell’isola vive lungo l’aspra costa orientale, invece che nella parte ovest molto più fertile.
In realtà, ciò non è dipeso da una loro scelta.
Gli isolani furono obbligati a trasferirsi all’epoca delle Highland Clearances, quando furono sfrattati dalle loro terre e fattorie per fare spazio all’allevamento di pecore.
Sebbene Harris sia famosa soprattutto per le sua spiagge, vi consigliamo di non sottovalutare assolutamente l’altro lato dell’isola e di dedicarvi almeno una mezza giornata.
Vi accoglierà uno scenario dall’aspetto a dir poco lunare, con rocce dalle forme bizzarre e un’infinità di insenature rocciose.
La Golden Road
E allora preparatevi a guidare come se foste sbarcati sulla luna, percorrendo una delle strade più scenografiche mai viste.
La Golden Road si snoda attraverso i drammatici paesaggi della costa orientale dell’isola di Harris.
Inizia pochi chilometri a sud di Tarbert e finisce a Grosebay (Greosabagh, in gaelico) o Rodel (Roghadal, in gaelico), a seconda delle opinioni.
A quanto ci risulta la Golden Road è stata la prima strada asfaltata dell’isola e per questo sembra che debba il suo nome alle ingenti spese sostenute per costruirla, come se fosse fatta d’oro!
Percorrere questa strada ad un’unica corsia, piena di tornanti ed angoli ciechi, è sicuramente una delle migliori cose da fare se vi trovate ad Harris.
Oltre a collegare alcune delle località più remote dell’isola, questa strada permette ai turisti di avventurarsi in un territorio che sembra appena uscito da un romanzo di fantascienza.
Non è certo un caso che Stanley Kubrik abbia girato da queste parti alcune scene del suo celebre film “2001: Odissea nello Spazio“.
Il riferimento alla luna, peraltro, non è solo a carattere estetico, ma ha precise ragioni geologiche.
Secondo i geologi qui si trovano rocce rare e antichissime, le più antiche del mondo risalenti addirittura a tre miliardi di anni fa, la cui composizione assomiglia incredibilmente a quella delle rocce lunari.
La sensazione è che tutto il paesaggio sia il risultato dello schianto di un meteorite, che disintegrandosi si è suddiviso in enormi massi rocciosi.
Nonostante sia abbastanza impegnativa, però, è una strada particolarmente amata dai ciclisti.
E in effetti, pecore a parte, lungo il percorso anche noi abbiamo incrociato più biciclette che auto.
E’ una strada tortuosa, un sali e scendi continuo intervallato da promontori rocciosi, scogliere e soprattutto nel tratto finale a sud, da piccoli laghi, note come “The bays”, le baie.
Se avete tempo sufficiente potete anche fermarvi a sbirciare in uno dei tanti cottage, che si trovano lungo la strada, perché quasi tutti ospitano piccoli negozi di artisti e di artigianato locale.
Ne vale davvero la pena.
Flodabay
Un altro consiglio. Sempre lungo la Golden Road, non dimenticatevi di fare sosta a FlodaBay, dove c’è fauna selvatica in abbondanza e “a portata di mano”.
Questa baia, a circa 4 miglia e mezzo a nord-est di Rodel, è il punto di osservazione ideale per avvistare la più grande colonia di foche presente sull’isola di Harris.
Se poi si è fortunati anche lontre, delfini e – ci dicono – anche balene.
St. Clement Church
Tappa obbligata della Golden Road è la chiesa di San Clemente, nel villaggio (se così si può chiamare) di Rodel.
Si trova sulla punta meridionale dell’isola di Harris, vicino a Leverburgh, da dove partono i traghetti per le isole vicine.
La chiesa fu costruita nel XVI secolo intorno al 1520 da Alexander MacLeod di Harris, che viveva nel castello di Dunvegan, a Skye, e noto anche come Alasdair Crotach (in gaelico crotach significa “gobba” ), probabilmente a causa di una ferita di spada in battaglia.
Questa storica chiesa è generalmente considerata il più grande edificio medievale delle Ebridi Esterne.
In origine era una chiesa cattolica, dedicata a San Clemente, prima di cadere in disuso poco dopo il suo completamento verso il 1560, a seguito della riforma protestante.
Nel diciannovesimo secolo fu pure usata come stalla, prima di essere restaurata da Catherine Herbert, Contessa di Dunmore nel 1873.
St. Clement Church ha una forma a croce e, nonostante le piccole dimensioni, presenta degli angoli interessanti e dei rilievi scultorei di pregio.
Tra i principali elementi “decorativi” ci sono tre sepolcri incassati nei muri della navata raffiguranti cavalieri e la tomba dello stesso fondatore, Alexander Crotach MacLeod.
Fu il primo capo MacLeod ad essere sepolto su Harris, visto che si dice che tutti i suoi predecessori fossero stati sepolti sull’isola di Iona.
Ciò che colpisce di più, tuttavia, è la solitudine e la pace più assoluta che qui si respira e che rendono questo luogo ancora più suggestivo.
La chiesa è normalmente aperta al pubblico, senza alcun costo di ingresso, ed è gestita da “Historic Scotland”.
Se si è fortunati in una giornata serena, scrutando da qui l’orizzonte è possibile intravedere la sagoma dell’isola di Skye.
Tarbet
Tarbert, il capoluogo di Harris, altro non è che un piccolo porto dove arrivano i traghetti della Calmac che partono da e per Skye.
Si trova in una piccola baia protetta dalle montagne che gli conferiscono un aspetto pittoresco.
Il nome stesso signigìfica in gaelico “istimo”, e in effetti è proprio Tarbet che divide nettamente l’isola in due: North e South Harris.
Di fatto è una micro-cittadina, che si visita anche solo a piedi in pochi minuti.
Ci sono però un paio di tappe shopping che valgono la visita. Indovinate quali?
Il negozio locale di Harris Tweed
Impossibile venire ad Harris e andarsene senza aver visitato e fatto almeno un acqusto in un negozio di Harris Tweed.
Sull’isola ce ne sono diversi, ma il più grande ed accessibile è quello che si trova vicino al molo di Tarbert, dove troverete una vastissima possibilità di scelta.
Il tweed è un tessuto tipico di lana vergine scozzese a struttura irregolare e rustica, caratterizzato dall’essere caldo e molto resistente all’usura.
Troverete non soltanto capi di abbigliamento come giacche e cappotti, ma anche bellissimi accessori (borse e portamonete).
Questo tessuto locale veniva realizzato dalle donne per preparare abiti alle loro famiglie secondo un antico processo di lavorazione.
Ogni donna lavorava la lana a mano, la lavorava e strofinava, la colorava con i licheni, fiori di erica, la ripuliva, lisciando e ammorbidendo la lana e aggiungendo burro per renderla più morbida e la filava.
Infine, il tessuto veniva immerso nell’urina e “gonfiato” da un gruppo di donne, che battevano il tessuto su un tavolo per ammorbidirlo, mentre cantavano canzoni in gaelico.
Il tweed di Harris, all’inizio, veniva prodotto su tutta l’isola ed era conosciuto come clò mor (grande tessuto).
A metà dell’Ottocento, Catherine Murray, contessa di Dunmore, nonché proprietaria di gran parte dell’isola di Harris cominciò a regalare il tessuto ai suoi amici aristocratici.
Fu così che contribuì al lancio dell’industria moderna di questo tessuto, ormai conosciuto in tutto il mondo.
Per essere tutelato dalla Harris Tweed Authoriy con il marchio di qualità (il riconoscibile simbolo del globo sormontato da una croce, lo stemma della contessa Dunmore), il tessuto deve essere lavorato nelle Ebridi Esterne da pura lana scozzese e il processo di manifattura deve svolgersi nelle fabbriche loali.
Attualmente le principali fabbriche sono situate non ad Harris, ma a Lewis, a Carloway e Shawbost, dove la lana viene colorata, cardata e filata.
Ora che conoscete la storia del tweed non vi sorprenderete più del fatto che le vere regine dell’isola di Harris sono le pecore!
La Distilleria dell’Isola di Harris
In Scozia le distillerie non sono soltanto sinonimo di whisky, men che meno ad Harris.
In pochissimo tempo l’Harris Gin, il gin locale dell’isola di Harris, è diventato uno dei migliori nel mondo.
Pertanto se passate per Tarbert, anche se non siete dei fan di questa bevanda alcolica, vi consigliamo assolutamente di fermarvi alla Harris Distillery, la distilleria che lo produce.
Ogni goccia di Harris Gin viene distillata a Tarbert e cattura perfettamente l’essenza dell’isola e l’influenza del mare che circonda Harris.
Ginepro, coriandolo, radice di angelica, radice di giaggiolo, pepe cubico, buccia d’arancia amara, radice di liquirizia e cannella si uniscono per definire il sapore di questo gin da veri intenditori.
Ma è il locale “Sugar kelp“, un’alga che cresce solo da queste parti, che dona le sottili note costiere e la complessità che sottolineano il gusto perfettamente equilibrato.
Molto bella e di design la stessa bottiglia che abbiamo visto riutilizzata in diversi locali anche come soprammobile decorativo.
Essence of Harris
Un altro shop che vale la pena di visitare è il negozio della Essence of Harris Candle Company.
L’ennesimo esempio dell’isola di grande impresa locale.
Si trova sempre a Tarbert, sulla Main Street, ed è il luogo perfetto in cui perdersi per scoprire la loro vasta gamma di candele, fragranze e prodotti locali.
Eilean Glas Lighthouse, sull’isola di Scalpay
La piccola isola di Scalpay di Harris, (da non confondere con un’altra che si chiama allo stesso modo ma si trova sulla costa dell’isola di Skye) è lunga neanche 4 chilometri ed è collegata all’Isola di Harris da un ponte.
Con i suoi loch, le sue strade tortuose è un gioiellino che nasconde uno dei più bei fari di Scozia.
Il pittoresco faro di Eilean Glas, situato all’estremità orientale dell’isola, risale al 1789.
Fu uno dei primi 4 fari costruiti in tutta la Scozia ed è ovviamente il faro più antico delle Isole Ebridi.
Vi si arriva dopo una passeggiata di circa mezz’ora attraverso la brughiera, adatta anche ai bambini, dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio dove inizia il sentiero.
Peccato solo che la giornata non fosse delle migliori.
Dopo aver preso tanta di quella pioggia, per noi, la visione della sua torre di strisce bianche e rosse è sembrata quasi un miraggio.
Osservatorio delle aquile
Lo sapevate che le Ebridi Esterne, ed in particolare l’isola di Lewis ed Harris sono uno dei luoghi con la più alta concentrazione di coppie di aquila reale in Europa?
Una delle migliori opportunità che offre l’isola è proprio quella di avvistare questa iconica specie, grazie al The North Harris Eagle Observatory.
Situato nel cuore di North Harris, l’Osservatorio delle aquile si trova a sette miglia a nord-ovest di Tarbert.
È un rifugio di legno da dove è possibile osservare le aquile mentre sorvolano i cieli delle Ebridi.
L’Osservatorio, infatti, fa parte del percorso Bird of Prey delle Outer Hebrides.
Era una delle tappe che avevamo in programma, ma causa maltempo purtroppo abbiamo dovuto desistere.
In ogni caso, ve lo segnaliamo, nella speranza di poter un giorno rimediare.
Come arrivare e spostarsi sull’isola di Harris
L’isola di Harris non è proprio a due passi e così comoda da raggiungere.
Di fatto le opzioni per arrivare alle Ebridi Esterne sono due: in aereo oppure in traghetto.
Come arrivare via aereo
In aereo è forse l’opzione più veloce, ma indubbiamente anche più costosa.
Flybe opera voli sette giorni su sette per Stornoway da Glasgow, Edimburgo e Inverness.
Eastern Airways opera voli per Stornoway da Aberdeen, dal lunedì al venerdì.
Sono, inoltre, disponibili voli di collegamento da Londra a Edimburgo, Glasgow, Aberdeen e Inverness e da altre città del Regno Unito e dell’Europa.
Ovvio che arrivando in aereo, occorre poi noleggiare un’auto oppure spostarsi utilizzando i mezzi pubblici.
A questo proposito ci sono diversi autobus ad Harris, che permettono di esplorare l’isola.
La compagnia locale di autobus CnES (Comhairle nan Eilean Siar) prevede tratte che consentono di visitare la maggior parte di Harris.
Sul sito potete consultare tutti gli orari.
Come potete notare la frequenza è quella che è, e soprattutto che di domenica gli autobus non circolano.
Secondo noi, quindi, la cosa migliore è sempre noleggiare un’auto per visitare Harris in totale autonomia e libertà.
Come arrivare via mare
La soluzione che abbiamo scelto è stata quella, tra l’altro pure più economica, di arrivare in traghetto.
Esistono tre porti di accesso per arrivare all’Isola di Harris con traghetti che viaggiano sette giorni alla settimana:
- da Uig, sull’sola di Skye, a Tarbert sull’ Isola di Harris;
- partendo da Ullapool, sulla costa nord-occidentale delle Highlands, sino a Stornoway, Isola di Lewis;
- da Berneray, attraverso il Sound of Harris, a Leverburgh, sempre sull’isola di Harris.
Noi siamo arrivati ad Harris provendendo da Lewis, con una attraversata di quasi tre ore, dopo esserci imbarcati da Ullapool alla volta di Stornoway.
Tutte le tratte sono operate da Caledonian MacBrayne, la mitica Calmac, che consente di imbarcare a bordo del traghetto la propria auto.
In questo caso, però, in particolar modo nei mesi estivi, è assolutamente necessario prenotare in anticipo, visto che i posti per le auto a bordo sono limitati.
Se poi intendete effettuare più viaggi e tappe in traghetto, per visitare più isole, prendete in considerazione la possibilità di acquisto di un biglietto Island Hopscotch che consente viaggi multipli, con un risparmio non indifferente.
Nel nostro itinerario alle Ebridi Esterne, il biglietto che abbiamo scelto è stato l‘Hopscotch 11.
Leggi anche: Scozia, itinerario di 15 giorni alle Isole Ebridi
Dove dormire ad Harris
N. 5 Drinishader
Per il nostro soggiorno sull’isola di Harris abbiamo scelto di alloggiare a Drinishader.
N. 5 è sia un ostello indipendente che Guesthouse, dislocati però ciascuno in due edifici distinti.
Viaggiando in famiglia con due bambini noi abbiamo scelto la soluzione guesthouse.
La camera familiare è essenziale e senza troppi fronzoli (non c’è la televisione), ma pulita, confortevole (letto matrimoniale e letto a castello) e con bagno in camera.
Si può scegliere la soluzione con colazione o senza.
C’è in ogni caso la possibilità di usufruire della grande cucina che si trova al piano terra, così come dell’ampio e luminoso soggiorno.
Offre peraltro biancheria e servizio lavanderia, oltre a noleggio di canoe, kayak e bici.
Ci è piaciuta molto la posizione.
Il b&b si affaccia su una piccola baia sul lato est dell’isola, cui si arriva percorrendo arrivando da Tarbert il tratto iniziale della Golden Road.
Il personale che gestisce guesthouse e ostello è giovane e molto disponibile. Il check in è stato veloce.
Ma indubbiamente il punto di forza della struttura è l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
- Dove si trova: 5 Drinishader, Isle of Harris HS3 3DX, Regno Unito
- Sito web
Dove mangiare ad Harris
Per voi il cibo è una parte essenziale del viaggio?
Non potete fare a meno di provare nuovi locali e pietanze quando siete in giro per il mondo…ops per la Scozia?
Allora siete capitati nel posto, ops blog, giusto visto che anche noi siamo delle curiose buone forchette.
Qui di seguito vi segnaliamo quelli che abbiamo provato.
Non sono tanti i posti dove mangiare ad Harris.
Per questo, soprattutto nei mesi estivi, vi raccomandiamo di prenotare sempre un tavolo in anticipo per la cena, se volete trovare posto.
Vi ricordiamo, infine, che diversi ristoranti la domenica sono chiusi…….per cui verificate e organizzatevi!
The Anchorage
Il primo posto dove mangiare sull’isola di Harris che vi suggeriamo è The Anchorage.
Vi basti sapere che solitamente ci piace sempre cambiare, ma qui siamo tornati due volte!!
Questo ristorante si trova a Levenburgh, proprio accanto al ferry terminal, dove parte il traghetto da e per Bernery.
È un locale popolare e molto frequentato, per cui meglio prenotare in anticipo per assicurarsi un tavolo.
La qualità del cibo, pesce in particolar modo, è eccezionale: le capesante, i granchi e le aragoste sono freschissime. Se controllate sul loro sito web potete già dare un’occhiata al menu e farvi venire l’acquolina in bocca.
- Dove si trova: The Pier, Leverburgh HS5 3UB, Regno Unito
- Sito web
Harris Hotel Restaurant
Se volete fermarvi a mangiare a Tarbert il ristorante dell’Harris Hotel è un’ottima scelta.
Il menu vario include prodotti e cibi locali, ben presentato e ben preparato con servizio rapido e cordiale.
Dall’aspetto più formale e raffinato rispetto ai pub/ristoranti che siamo soliti frequentare, ci ricordava i locali “british” che si vedono in certi film.
Considerata la tipologia di locale di un certo livello, il prezzo è risultato più ragionevole di quanto potevamo immaginare.
Tenetelo in considerazione, perché è uno dei pochi locali dove poter mangiare anche di domenica.
- Dove si trova: Scott Rd, Tarbert, Isle of Harris HS3 3DL, Regno Unito
- Sito web
Pierhouse Restaurant
Sempre in a Tarbert, vicino al ferry per Skye, annesso all’Hotel Hebrides, si trova il Pierhouse Restaurant.
Ci siamo fermati a mezzogiorno e l’abbiamo trovato buono per un pranzo o uno spuntino veloce, ma la scelta del lunch menù era limitata.
Personale cortese, anche se l’ambiente è un po’ troppo moderno e “freddo” per i nostri gusti.
In tutta onestà non ci ha impressionato.
- Dove si trova: Pier Rd, Tarbert, Isle of Harris HS3 3DG, Regno Unito
- Sito web
Croft 36
Lo abbiamo cercato dopo aver letto le ottime recensioni su Tripadvisor.
Croft 36 è un piccolo chiosco che offre una vasta scelta di prodotti da forno fatti in casa – panini freschi, pie, pasticcini – tutti freschissimi di giornata e sapientemente preparati.
Si può scegliere di mangiare in loco, utilizzando il piccolo forno a micro-onde per scaldare il cibo scelto.
Volendo è anche possibile usufruire del servizio di consegne a domicilio.
Ma la cosa più incredibile è che qui non c’è nessuno a sorvegliare: si paga lasciando i soldi in una piccola scatola (honesty box) presente nel locale.
Manco a dirlo il rapporto qualità-prezzo è eccezionale, tanto quanto il cibo. Imperdibile!
- Dove si trova: 36 Northton, Isle of Harris HS3 3JA, Regno Unito
- Sito web
Sogni di visitare l’isola di Harris? Hai bisogno di altri consigli per organizzare il tuo viaggio? Lasciaci un commento e saremo felici di aiutarti!
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11 commenti
Queste foto parlano da sole… che luoghi incantevoli, da togliere il fiato per la loro bellezza!
Probabilmente il fatto che sia ancora poco battuta dai turisti la sta proteggendo. Inutile negare la bellezza incredibile che ogni scatto è riuscito a racchiudere. Tra l’altro sono tantissime le spiagge che ci sono, non pensavo fossero così tante!
Sono davvero senza parole: queste spiagge sono una più bella dell’altra! 🙂 Ma soprattutto mi fa strano perché uno solitamente quando pensa alla Scozia pensa subito al verde, e invece anche le spiagge tolgono il fiato…
Le Isole Ebridi hanno spiagge da sogno. Se non fosse per la temperatura e il vento farebbero concorrenza a quelle dei paesi tropicali. 😊
Che spettacolo e che bello scoprire il tuo blog! Noi siamo stati in Scozia circa 6 mesi per un master (a Glasgow di preciso) e siamo riusciti a girarla abbastanza in tranquillità, pensavamo che dopo un po’ di viaggi ci avrebbero stufato quei panorami, invece ci mancano da morire e non vediamo l’ora di tornare a vedere parte di ciò che ci manca! Come isole abbiamo fatto Arran, Mull, Iona e Skye, ci manca tantissimo da vedere ancora. Harris e Lewis tra l’altro sono tra le isole che vorrei assolutamente vedere, insieme alle Shetland.
Chi l’avrebbe mai detto che in Scozia potessero esserci delle spiagge del genere. Sono meravigliose!
Ricordo come fosse ieri della mia vacanza ad Harris. Ci eravamo svegliati prestissimo, alle 6 del mattino, per correre in spiaggia e fare il bagno. Quando i miei amici scozzesi me lo avevano proposto credevo fosse una pazzia. Ho scoperto solo una volta arrivata in spiaggia che per molti lì fosse una pratica quotidiana, soprattutto per gli over 70. Che bella, la Scozia. Spero di tornarci veramente presto.
Ne abbiamo visti anche noi, bambini compresi. Noi però non abbiamo osato!!
Io ho adorato visitare le Ebridi Esterne e Lewis & Harris mi ha conquistata. Non sono isole facili ma io ci tornerei anche domani.
A chi lo dici!! A Lewis abbiamo lasciato il cuore.