Il villaggio di Elgol è il segreto meglio custodito dell’isola di Skye: un villaggio nascosto tra montagne, mare e vecchie storie.
Dal porticciolo, la vista che regala sul massiccio dei Black Cuillins è impareggibile e le emozioni difficilmente descrivibili.
Che ne dite? Venite a scoprirlo insieme a noi?
Alla scoperta del remoto villaggio di Elgol
Se cercate un angolo meno inflazionato e turistico sull’isola di Skye, ma non per questo meno affascinante, segnatevi Elgol.
Anche se potreste non aver mai sentito parlare di questo piccolo villaggio di pescatori nelle Highlands scozzesi, vi assicuriamo che la sua visita non vi deluderà.
Anzi, sarete stupiti dal fatto che un villaggio così remoto e nascosto, anche storicamente, abbia tanto da raccontare.
Le origini del nome “Elgol”
Il piccolo villaggio di Elgol si trova sulle rive del Loch Scavaig, sulla costa meridionale dell’isola di Skye.
Di fatto, non è altro che un minuscolo villaggio di neanche 150 abitanti. Anche se prima delle Highland Clareances il numero dei residenti era decisamente maggiore.
Ma andiamo con ordine.
L’isola di Skye ha sempre avuto una storia turbolenta e spesso sanguinosa. Sin dall’antichità Celti, Vichinghi, Pitti e Clan delle Highlands hanno cercato di dominare e controllare l’isola.
Elgol, come il resto dell’isola di Skye, è tradizionalmente un’area di lingua gaelica e, principalmente, i nomi dei luoghi del posto sono gaelici o di origine gaelica.
Ma, curiosamente, il nome stesso “Elgol”, in gaelico “Ealaghol“, sembrerebbe avere un’origine vichinga, come molti altri nomi di luoghi sull’isola di Skye. Anche se non se ne conosce, con esattezza, il significato.
In effetti, circa mille anni fa, i vichinghi non solo vennero a saccheggiare e depredare l’isola, ma anche a stabilirsi.
Alcuni ritengono che il nome Elgol significhi “cigno piangente“.
Le leggende locali hanno tramandato per anni la storia di un capitano vichingo che fu sconfitto quando venne ad attaccare la popolazione locale. E la sua scialuppa chiamata “The Swan” (il cigno) fu bruciata sulla costa.
Secondo altri, invece, nell’antica lingua norrena Elgol significherebbe “Holy Hill” e trarrebbe spunto dalla variante “Helga Hollr”, ovvero “collina sacra“.
E considerato l’opera di San Maelrubha nella zona l’ipotesi non sarebbe poi così improbabile.
Il legame spirituale con il nome del villaggio è abbastanza plausibile, visto che il distretto tra Broadford ed Elgol è stato il fulcro dell’opera di cristianizzazione intrapresa da St Maelrubha o anche St Maree.
Nel 673 d.C. il santo arrivò sull’isola di Skye ad Ashaig, appena a sud di Broadford e da lì la sua influenza si diffuse in tutta l’isola.
Non è certo un caso che lungo il percorso si trovino molti nomi di luoghi che suggeriscono l’esistenza di stabilimenti paleocristiani, ad esempio Kilchrist, Kilbride e, naturalmente, Kilmaree.
La parte “Kil” di questi nomi proviene dal gaelico Cille, ovvero, chiesa. Quindi, Kilmaree significherebbe Chiesa di Maelrubha.
Il legame di Elgol con la causa giacobita
Da appassionati di storia scozzese, il motivo che ci ha spinto fino ad Elgol è il suo legame storico con il “Giovane Pretendente”.
Elgol vanta di essere stato uno degli ultimi nascondigli in Scozia del giacobita Bonnie Prince Charlie.
Nei mesi successivi alla sconfitta nella battaglia di Culloden, Bonnie Prince Charlie attraversò le Highlands scozzesi, per sfuggire ai suoi inseguitori.
Dormiva nelle stalle, nei Bothys, nelle grotte e all’aria aperta, cercando aiuto nei sostenitori giacobiti, ma non rimanendo mai a lungo nello stesso posto.
E’ famosa la storia della sua rocambolesca fuga da Benbecula, nelle Ebridi Esterne, travestito da cameriera alle dipendenze della leggenderia eroina di Scozia Flora Macdonald.
Nel luglio 1746, una volta raggiunta l’isola di Skye, il Principe, sulla cui testa pendeva da parte degli inglesi una taglia di 30.000 sterline (una cifra incredibile per l’epoca) fu accolto dal Capitano Malcolm Macleod.
Questi lo condusse a Elgol a casa di sua sorella che era sposata con il Capitano John MacKinnon.
Lì il clan MacKinnon, che aveva da sempre mostrato fedeltà alla causa giacobita, lo nascose in una grotta vicina, appena a sud di Elgol.
Poco tempo dopo, il 4 luglio 1746 fu proprio MacKinnon a portare il principe in barca, attraverso il Sound of Sleat, sulla terraferma a Mallaig , da dove Carlo poi sarebbe fuggito in Francia.
Secondo la leggenda, il principe, che aveva ormai perso tutti i suoi averi, in segno di gratitudine lo ricompensò facendogli dono della preziosa ricetta del suo liquore “eau de vie” personale, la bevanda inventata anni prima dal suo farmacista personale.
Si racconta che questa ricetta segreta sia stata preservata da generazioni della famiglia MacKinnon. Ciò almeno fino all’inizio del XX secolo, quando venne finalmente realizzato il celebre liquore Drambuie.
Se acquistate una bottiglia di Drambuie, ancora oggi potete notare riportata sulla bottiglia la frase che ricorda il prezioso dono: “Drambuie: il liquore del principe Carlo Edoardo“.
La grotta di Bonnie Prince Charlie a Elgol
Ci sono diverse grotte in Scozia dove si suppone Bonnie Prince Charlie si sia nascosto.
Più o meno quanti sono i luoghi in cui le leggende raccontano che “Mary Queen of Scots abbia dormito qui”.
Una delle più celebri è quella ad Arisaig, a Lochaber, dove il Giovane Pretendente trascorse la sua ultima notte in terra scozzese prima di imbarcarsi su una nave francesce a Loch NanUamh il 19 settembre 1746.
La Prince Charlie’s Cave, la grotta in cui soggiornò il principe ad Elgol, è ancora oggi visitabile.
Seppure ben nascosta lungo questo tratto di costa è accessibile attraverso un sentiero tra le scogliere.
Con i bambini noi abbiamo preferito non avventurarci fino in fondo, ma abbiamo comunque raccolto un pò di informazioni che potranno tornare utili alla prossima occasione.
La grotta del principe Charlie può essere raggiunta solo a piedi.
Il punto di partenza più semplice è accanto al parcheggio nei pressi del porto di Elgol.
Se il parcheggio del porto dovesse essere occupato, ce n’è un altro a breve distanza su per la collina vicino al municipio, dove di solito su una bacheca sono apposti gli orari delle maree.
La cosa importante cui occorre prestare la massima attenzione sono proprio i tempi. La grotta può essere raggiunta solo per circa 2 ore su entrambi i lati della bassa marea.
Prima di andare in avan scoperta, quindi, ricordatevi di controllare online su “Easy Tide“, o chiedete informazioni al molo di Elgol.
Vi segnaliamo inoltre che, secondo quanto abbiamo letto, la prima grotta che si raggiunge non può essere quella dove trovò rifugio il Principe, poiché si allaga subito con l’alta marea.
Quella giusta, dove Bonnie Prince Charlie trascorse la sua ultima notte su Skye, si ritiene sia la seconda grotta che si incontra.
La distanza totale per la passeggiata è di circa 4 km (2,5 miglia). Calcolate, dunque, circa 2-3 ore tra andata e ritorno.
Cosa fare e vedere ad Elgol
Elgol è davvero un villaggio minuscolo cui però non manca nulla.
C’è un ristorante, un bar e, naturalmente, il negozio, che è di fatto il centro vitale del villaggio, che vende anche thè, caffè e dolci fatti in casa e persino piccole opere d’arte.
Non manca nemmeno una piccola chiesa le cui funzioni religiose si svolgono la seconda e la quarta domenica di ogni mese e dove sono sempre i benvenuti sia i locali che i visitatori.
E’ inoltre un ottimo punto di partenza per diverse escursioni.
Una, ad esempio, è la passeggiata costiera fino a Camasunary (circa 3 miglia da Egol) e da lì a Loch Coruisk. Un’altra che ci risulta meno impegnativa è quella lungo l’altro lato della costa che conduce fino alla grotta di Bonnie Prince Charlie.
E poi c’è il molo per le barche.
La vista che si gode da questo pontile è una delle più belle che l’isola di Skye possa offrire.
Le cime drammatiche e maestose dei Cuillins svettano e sembrano emergere direttamente dal mare.
E’ da qui che, durante la stagione estiva, meteo permettendo, partono le gite in barca fino a Loch Coruisk, un incredibile loch di acqua dolce lungo e stretto, di origine glaciale, racchiuso nel cuore delle montagne.
A buona ragione è considerato uno dei loch più isolati e solitari della Scozia.
Le compagnie locali che tra cui poter scegliere sono Bella Jane e Misty Isle.
Lo skipper di quest’ultima, Seumas Mackinnon, è un discendente di John Mackinnon famoso per aver traghettato Bonnie Prince Charlie in salvo dopo averlo nascosto nella grotta di Elgol.
Come arrivare ad Elgol
Al villaggio di Elgol si arriva percorrendo una single-track (una strada ad unica corsia) lunga quattordici miglia, la B8083 che da Broadford, la città principale a sud di Skye, conduce ad Elgol.
Al termine della visita, poi, non c’è molta scelta per tornare, se non quella di ripercorrere la stessa strada.
In un certo senso, però, viaggiare lungo la B8083 fa parte dell’esperienza.
La verità, infatti, è che non è solo Elgol a suscitare merviglia, ma ogni chilomentro, ops miglia, percorsa prima di arrivare a destinazione.
Il viaggio vi condurrà attraverso Strath Suardal e oltre le rovine di Cill Chriosd (Chiesa di Cristo) e il suo affascinante cimitero.
Cill Chriosd servì come chiesa parrocchiale fino al 1840, quando fu sostituita da una nuova chiesa parrocchiale a Broadford.
Quando la strada si avvicina a Loch Slapin, attraversa il villaggio di Torrin.
La strada per Elgol gira intorno a Loch Slapin, quindi lo costeggia a sud, passando oltre i numerosi pescherecci ormeggiati nel tratto settentrionale riparato del lago a Faoilean.
Quindi la strada sale sopra Loch Slapin prima di attraversare la penisola di Strathaird e da qui scendere rapidamente fino ad arrivare ad Elgol.
Ed è qui che dovete fare attenzione.
I Cuillins suscitano sempre grande stupore ed emozione ogni volta che appaiono all’orizzonte.
Ma mai come quando li si vede una volta arrivati ad Elgol. Da togliere il fiato!
Conoscevi già Elgol? Che ne dici, non ti è venuta voglia di andarci? Faccelo sapere e lasciaci un commento!
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