White Horse Close, anche scritto “Whitehorse Close”, è un cortile chiuso al largo del Canongate ai piedi del Royal Mile, all’estremità orientale del centro storico di Edimburgo.
E’ a nostro avviso uno dei closes più pittoreschi di tutta Edimburgo, una sorta di perla nascosta del Royal Mile.
Si trova un pò fuori dal trambusto e dalle rotte dei centinaia di turisti che ogni giorno si dirigono verso Holyrood Palace.
Ed è probabilmente questo il segreto del suo fascino.
Se non avete avuto l’occasione di vedere questo close e siete curiosi di conoscerne storia, origine del nome e curiosità varie, che aspettate? Seguiteci.
Storia e Origini di White Horse Close
Le origini del nome di questo close sono ancora avvolte nel mistero.
White Horse Close, infatti, non è stato sempre chiamato così, né è sempre stato quello il nome usato per riferirsi al vicolo.
Per un certo periodo, ad esempio, è stato anche conosciuto sia come Davidson’s Close che come Laurence Ord’s Close.

La tradizione vuole che il suo nome sia legato ad un racconto “romantico”.
Nel sedicesimo secolo, qui si trovavano le stalle reali del Palazzo di Holyrood.
Secondo la leggenda, si narra che Maria Stuarda ricoverasse vicino all’ingresso principale del palazzo reale il suo cavallo preferito, un cavallo bianco appunto.
Da qui deriverebbe il nome del close: White Horse, nome che il vicolo conserva tutt’oggi.
Come per gran parte della Old Town, White Horse Close subì una decadenza nel periodo vittoriano.
A partire dagli anni ’50 il consiglio comunale di Edimburgo iniziò un programma di sgombero nel Canongate, e decise di restaurare White Horse Close.
Il progettista incaricato di elaborare un piano di recupero e sviluppo, trovò che si trattava di “… un compito difficile in quanto gli edifici erano ancora abitati da persone povere che vivevano in alloggi malandati. Nessun muro aveva lo stesso spessore degli altri, né era parallelo o ad angolo retto rispetto a nessun altro, né i livelli del pavimento erano in alcun modo uniformi “.
La Locanda di White Horse Close
In verità, però, è molto più probabile che White Horse Close prenda il nome da una nota locanda che si ergeva all’estremità nord di questo borgo.
La White Horse Inn sul Canongate chiuse i battenti ancora alla fine del 1700, ma ai suoi tempi era una delle locande più famose di tutta Edimburgo.
La locanda fu costruita agli inizi del 1600 da Lawrence Ord.
Motivo per cui, per certo periodo, il vicolo prese anche il suo nome.
Nel 1639 la White Horse Inn fu teatro della “Stoppit Stravaig“.
Quella era un’epoca di forti disordini e contrasti religiosi, e molti in Scozia erano in aperta ribellione contro re Carlo I.
Un gruppo di nobili scozzesi si era riunito alla locanda prima di partire e andare a negoziare con il re.
Ma i ministri presbiteriani, che avevano avuto notizia del viaggio, sobillarono una folla di cittadini a prendere d’assedio la locanda per impedire così al gruppo di partire.
Ci riuscirono in gran parte, visto che solo il marchese di Montrose riuscí a fuggire e ad unirsi al re.
Ma la locanda fu protagonista della storia scozzese anche in seguito.
Nel 1745, mentre Bonnie Prince Charlie risiedeva ad Holyrood Palace, la locanda era il quartier generale degli ufficiali giacobiti.
Un’ultima curiosità se siete appassionati della saga di Outlander, che riguarda proprio White Horse Close e l’omonima locanda.
Questo vicolo è citato in uno dei libri di Diana Gabaldon, per la precisione, nel terzo libro Voyager (Il cerchio di pietre), come ci dice Claire: “(….) si è fatto largo in un cortile sul retro della taverna di Whitehorse, vicino ai piedi del Royal Mile di Edimburgo.”
Residenti illustri di White Horse Close
Oltre che per la locanda, però, questo close è celebre per aver avuto anche alcuni residenti famosi.
John Paterson, che fu eletto vescovo di Edimburgo nel 1679, visse qui.
White Horse Close fu anche dimora di William Dick (1793-1866), che fondò la Royal School of Veterinary Studies nel 1823.
Un altro residente particolarmente interessante è poi stato Ned Holt, noto showman, diremmo oggi, nell’epoca vittoriana.
Nell’arco di una carriera alquanto movimentata, lasciò il suo apprendistato come fornaio per diventare attore in un teatro “penny gaff”.
Ma gestiva pure un piccolo negozio nel Netherbow e una specie di stand fieristico nel Grassmarket.
Lì la gente poteva pagare per vedere uno “scheletro vivente”, una mummia di 1.000 anni o una dimostrazione di Holt che uccideva ratti con i suoi denti.
Oggi è ricordato soprattutto per i suoi disegni, molti dei quali sono ancora esposti nel Museo di Edimburgo.
In verità, la pittura sembra essere stata per Holt una attività secondaria, spesso solo un mezzo per pagare un drink in una delle taverne della città vecchia di Edimburgo.
I suoi dipinti raffigurano le persone che incontrava nella vita quotidiana, coloro che vivevano o facevano i loro soldi per le strade di Edimburgo.
Attraverso queste immagini abbiamo però una vivida e notevole documentazione delle persone che giravano per le strade della città 150 anni fa.
Come arrivare a White Horse Close
White Horse Close è, senza dubbio, una delle zone più pittoresche del centro storico di Edimburgo, anche se a causa della sua posizione piuttosto nascosta, non sempre viene visitato dai turisti.
Vale, comunque, la pena perdere in po’ di tempo per cercarlo per trovarsi immersi, in un attimo, in un’altra era e un altro mondo.
Il contrasto appare ancora più netto se paragonato all’architettura moderna che caratterizza la costruzione del nuovo Parlamento scozzese che si trova poco più avanti.
White Horse Close, peraltro, non è poi così difficile da trovare.
L’ingresso principale di questo grazioso vicolo si trova alla fine del Royal Mile.
Lasciando il Castello di Edimburgo alle spalle e guardando in direzione di Holyrood Palace, la troverete sulla sinistra.
E tu hai già visitato White Horse Close? Facci sapere se ti è piaciuto lasciandoci un commento qui sotto!
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