C’è un castello in Scozia capace di togliere sempre il fiato? Sì, Dunnottar Castle, un castello spettacolare, diverso da tutti gli altri castelli.
E basta sicuramente averlo visto almeno una volta per capire il perchè.
Una volta visto è impossibile dimenticarlo.
Dunnottar Castle, l’imperdibile castello scozzese
Quale è il castello scozzese più bello? Difficile scegliere tra i tantissimi presenti in Scozia.
Possiamo però dirvi qual’è, a nostro avviso, il più spettacolare e affascinante di tutta la Scozia: Dunnottar Castle.
Nessun viaggio in Scozia potrebbe dirsi completo senza la visita di questo favoloso castello.
Lo vedete bene dalle foto: le sue rovine si ergono imponenti ed indomite su un promontorio roccioso a strapiombo sul Mare del Nord.
Pensate che Tripadvisor ha nominato il castello di Dunnottar il secondo miglior castello da visitare in Scozia, dietro di poco solo al castello di Edimburgo!
Il panorama e il colpo d’occhio circostante ne fanno, a buona ragione, il classico paesaggio da cartolina.
A nostro avviso, il castello di Dunnottar merita una visita in qualsiasi condizione climatica: con il sole , con la pioggia, con la neve, con il vento…
Persino immerso nella nebbia o con il tempo inclemente non perde mai il suo fascino.
Fascino che va ad aggiungersi alla fama del luogo.
Il castello, infatti, è stato teatro di una delle pagine più sanguinose della lotta scozzese per l’indipendenza. Grazie alla sua posizione difensiva e strategica, ove l’unica via d’accesso dalla terra ferma è uno stretto sentiero in pendenza che si snoda lungo la pianura fino all’ingresso, l’immensa fortezza ha più volte avuto un ruolo di primo piano nella storia scozzese.
Visita Dunnottar Castle con un Tour di gruppo in italiano da Edimburgo
Il castello di Dunnottar, tra storia, leggende e curiosità
Le origini del castello
La storia di Dunnottar, o “ Dùn Fhoithear” in gaelico scozzese (anglicizzato in “Fother Dun” o “Dun Fother”) come era originariamente conosciuto, risale alle origini della stessa Scozia.
“Dùn Fhoithear” significa letteralmente “Forte su un pendio della collina”.
Storicamente, il sito su cui sorge il castello è stato abitato fin dai tempi dei Pitti, dal 5000 aC al 700 dC, ed il nome “Dunnottar” deriva appunto dalla parola “Dun“, che significa fortezza, luogo di forza.
Già nel V secolo esisteva qui una piccola comunità paleocristiana.
Dunnottar è stato registrato nel corso della storia con vari nomi, come “Dunotter, Dunnotar, Dunnotter“.
I primi riferimenti scritti a un sito a Dunnottar si trovano negli Annali dell’Ulster, che registrano due assedi al forte nel 681 e nel 684: il re dei Pitti Brude di Fortriu – un antico regno dei Pitti del nord – contro il Regno di Alba.
Non si sa esattaamnte chi vinse questa battaglia, ma Alba sarebbe poi diventato il Regno dominante, e ancora oggi “Scozia” , in gaelico scozzese, è “Alba“.
Dunnottar rimase un’importante roccaforte strategica fino al Medioevo, poiché chiunque la controllasse aveva il dominio su una vasta area, lungo tutta la costa orientale della Scozia.
I vichinghi lo capirono e nell’anno 900, Donald II, re di Scozia, fu ucciso dai vichinghi dopo una feroce battaglia a Dunnottar.
Dunnottar Castle e William Wallace: il massacro degli Inglesi
Nel XII secolo il Castello di Dunnottar divenne un insediamento cattolico con la prima cappella di pietra che venne consacrata nel 1276 dal vescovo di St Andrews.
Poco dopo nel 1296 Re Edoardo I d’Inghilterra invase la Scozia dando inizio a 60 anni di lotte, note come Guerre d’Indipendenza.
Le forze inglesi condotte da Edoardo I incontrarono la resistenza della guerriglia guidata da William Wallace e Andrew Moray.
Secondo la leggenda, il condottiero William Wallace avrebbe intrappolato un manipolio inglese di circa 4000 uomini a Donnottar, dove erano fuggiti in cerca di rifugio.
Non ci sono prove dell’esistenza di un castello a quell’epoca, ma di certo era già presente la cappella consacrata due decenni prima.
Si narra che Wallace, nonostante le proteste del vescovo di Dunkeld, non abbia mostrato alcuna pietà e abbia dato fuoco, condannando tutti i rinchiusi ad una morte terribile.
La cappella venne perciò ricostruita, e la struttura attuale risale al XVI secolo.
Mary Regina di Scozia ospite del castello
Il Castello di Dunnottar è stato la dimora, per molti anni, della famiglia Keith, una delle più influenti della Scozia.
Nel 1455, Sir William Keith, fu elevato, da Giacomo II, al rango di I conte Marischal, uno dei tre grandi uffici di stato. I doveri, molti dei quali cerimoniali, includevano il servizio come custode delle Regalia di Scozia e la protezione del re quando si presentava al parlamento.
A questa famiglia si deve la costruzione della Tower House.
Tanto che un secolo dopo Dunnottar è chiamato a svolgere la funzione sontuosa di castello e ospitare illustri ospiti come la regina Maria Regina di Scozia nelle sue stanze meglio attrezzate.
Soggiornò una prima volta nel 1562, quando appena diaciovenne fu costretta ad assistere ad Aberdeen all’esecuzione di colui che aveva organizzato il suo rapimento e aveva in mente di costringerla a sposarlo.
Questa non fu l’unica occasione in cui soggiornò a Dunnottar. Tornò circa due anni dopo, trascorrendo due notti al castello nel settembre del 1564.
Pur essendo più una dimora fortificata che un castello, Dunnottar Castle continuò a rimanere al centro degli intrighi politici per i successivi 150 anni.
Nel 1595, persino un gruppo di streghe fu giustiziato e bruciato sul rogo nel grande cortile.
Il castello di Dunnottar e gli “Onori di Scozia”
Tra gli episodi storici più celebri, legati alla storia del castello, si ricorda certamente quello dei Gioielli della Corona, del 1651.
Le insegne della Scozia, note anche come gli “Onori della Scozia“, erano tra i simboli più potenti della nazionalità scozzese. E, durante l’occupazione della Scozia da parte di Oliver Cromwell nel 1650, gli “Honours” erano uno dei suoi obbiettivi.
Per questo fu dato l’ordine di portare le insegne scozzesi, scettro, corona e spada, al castello di Dunnottar per ragioni sicurezza.
Non passò molto tempo che il castello fu attaccato dalle forze di Oliver Cromwell e messo sotto assedio.
La struttura difensiva del castello era tale, però, che un manipolo di solo 70 soldati scozzesi riuscì a resistere agli attacchi di Cromwell per ben 8 mesi.
Soltanto quando si fece ricorso, per oltre 10 giorni, al fuoco dei cannoni il castello venne preso.
E i Gioielli della Corona che fine fecero?
Quando divenne evidente che il castello stava per crollare, gli “Onori ” vennero messi in salvo grazie ad una fuga un pò roccambolesca.
La storia vuole che la corona, lo scettro e la spada furono calati sul lato del castello rivolto verso il mare e presi da una cameriera, che si trovava lì con la scusa di raccogliere alghe.
Li portò alla chiesa di Kinneff, un villaggio a parecchie miglia a sud, dove all’inizio furono nascosti in fondo al letto nella casa del pastore, finché successivamente non vennero sepelliti nella chiesa sotto il pavimento vicino all’altare.
Gli Onori rimasero nascosti per nove anni, mentre l’esercito inglese li cercava invano.
Solo alla Restaurazione del 1660 gli “Honours” furono restituiti a Carlo II e collocati nel Castello di Edimburgo, dove tutt’oggi, ogni anno, migliaia di persone vanno a vederli.
Dunnottar e i prigionieri Covenanters
Dunnottar Castle è stato usato anche come prigione.
Nel 1685 vi vennero rinchiusi 167 Coventers, -122 uomi e 45 donne -, fautori dell’autonomia religiosa della Scozia e colpevoli di non aver riconosciuto l’autonomia del re in ambito ecclesiastico.
Costretti in celle anguste e sporche, le famigerate Whings’ Vault, dove c’era a malapena spazio sufficiente per sedersi, la maggior parte dei prigionieri furono torturati.
Ai prigionieri che sopravvisero fu offerta la libertà a condizione che avessero prestato il giuramento di fedeltà richiesto.
Solo 30 uomini e donne lo fecero, gli altri che si rifiutarono furono deportati nelle colonie americane, nel New Jersey negli Stati Uniti, dove molti morirono di febbre.
Gli ultimi anni del castello: dalla rivolta giacobita ad oggi
Le vicende storiche di Dunnottar Castle si chiudono di fatto con la ribellione gacobita.
Nel 1715, infatti, il decimo Conte Marischal, venne catturato e condannato per tradimento, per aver preso parte alla rivolta giacobita.
I suoi possedimenti furono confiscati e Dunnottar venne completamente smantellato.
L’antica fortezza che per oltre 400 anni aveva resistito a ribellioni e assedi venne, quindi, presa dai soldati della nuova dinastia e ridotta in rovina.
Verso la fine dell’Ottocento la corrente romantica del Rinascimento che attraversava tutta l’Europa spinse famiglie benestanti ad acquistare castelli abbandonati per restaurarli e recuperare il “glorioso” passato scozzese.
Le rovine del castello di Dunnottar furono cossì acquistate dai visconti di Cowdrays, che nel 1925 iniziarono le opere di restauro.
Attualmente le rovine del castello sono distribuite su 3,5 ettari e comprendono una casa torre del 14 ° secolo e il palazzo del 16 ° secolo.
Ci sono solo due entrate: la porta principale fortificata e una grotta segreta accessibile dal mare.
La leggenda narra che William Wallace, all’età di 21 anni, e il suo esercito non addestrato abbiano usato proprio questa porta posteriore per accedere al castello di Dunnottar e annientare la guarnigione inglese all’interno del castello.
Oggi è usato come pozzo dei desideri riempito con un mucchio di monete.
Dal 1925 continua ad appartenere alla famiglia Pearson e attira circa 50.000 visitatori all’anno, tanto che il castello e il promontorio hanno pure ricevuto lo status di monumento nazionale.
Grazie agli scorci offerti da mura, archi, bastioni e sottopassi, questa romantica fortezza, immersa nella storia e in uno scenario mozzafiato, resta un paradiso per fotografi, un sogno per tutti gli amanti della storia e una destinazione turistica iconica per i visitatori di tutto il mondo.
Fantasmi e leggende a Dunnottar Castle
Tanto per cambiare si dice che Dunnottar sia uno dei castelli più infestati della Scozia.
Il castello parrebbe essere infestato da un numero così grande di fantasmi che persino i più esperti del “settore” hanno difficoltà a concentrarsi su un unico spirito.
Tuttavia, ci sono stati avvistamenti regolari della misteriosa “Green Lady” del castello.
Le teorie abbondano su chi sia veramente.
Alcuni ritengono che l’apparizione sia quella di una donna con un vestito scozzese verde che cerca i suoi “figli perduti”, Pitti che si convertirono al cristianesimo nel V secolo.
Anche il fantasma di una giovane ragazza, che indossa una gonna scozzese, è spesso testimoniato nel birrificio all’interno delle mura del castello.
Oltre alla Dama Verde, sarebbe stato visto nei dintorni del castello lo spettro di un cane da caccia, forse il cane di un occupante morto da tempo.
Si dice, inoltre, che Dunnottar sia perseguitato da un soldato che si mostrerebbe intorno al corpo di guardia e all’ingresso principale del castello.
Normalmente viene descritto come un uomo alto, dall’aspetto scandinavo. Il che fa pensare che potrebbe risalire al tempo delle invasioni vichinghe.
La cosa più impressionate, però, è che di notte, quando tutto tace e il castello è tranquillo, si udirebbero provenire dall’interno delle sue mura grida di dolore e terrore. Questa urla vengono ricondotte alle grida di sofferenza subita da uomini, donne e forse bambini imprigionati nelle cantine (Whigs’ Vault).
Un Castello da Film
Dunnottar Castle è senza alcun dubbio uno dei luoghi più evocativi e spettacolari di Scozia.
Non è certo un caso che abbia catturato il cuore non solo di semplici turisti come noi, ma se ne siano innamorati anche famosi registi di Hollywood.
Nel corso degli anni il castello di Dunottar è apparso in molti film e spettacoli.
Tra i più celebri, ricordiamo che qualche anno fa, nel 1990 , è stato scelto da Zeffirelli per girare le scene del suo Amleto interpretato da Mel Gibson e Glenn Close .
Più di recente nel 2015 è apparso nel film Victor Frankestaein con Daniel Ratcliffe e James McAvoy.
Non solo. Anche il famoso cartone animato della Disnay-Pixar “Brave”, “Ribelle“, con la principessa Merida, se guardate bene le immagini del castello, si è ispirato alla posizione inconfondibile di Dunnottar Castle.
Chissà quale sarà il prossimo film, cui Dunnottar Castle farà da sfondo?
Dunnottar Castle visto dall’interno
Finalmente dopo due tentativi andati a vuoto, siamo riusci a visitare Dunnottar Castle.
La prima volta eravamo arrivati tardi.
La seconda volta, il castello era chiuso causa maltempo e stavano facendo dei lavori, perchè una parte della scalinata che conduce all’ingresso era franata.
Al terzo tentativo, finalmente, siamo stati graziati da una splendida giornata di sole e cielo azzurro e ce lo siamo veramente goduti!
La cosa che più ci ha colpiti, e di cui ci si rende davvero conto solo accedendo all’interno del castello, è di quanto questa fortezza potesse essere immensa e possente.
Le dimensioni sono incredibilmente stupefacenti.
Se ancora aveste dei dubbi e voleste limitervi ad un mero pit stop fotografico, non è questo il caso.
Dunnottar Castle vale tutti i soldi spesi per il biglietto d’ingresso.
E allora cosa aspettiamo ancora lì fuori? Entriamo e cominciamo la visita.
L’ingresso del castello
Circondato dal mare su tre lati su quattro, solo il lato del castello volto verso la terraferma era il più vulnerabile.
E proprio qui, quindi, che si concentravano le difese di Dunnottar Castle.
Il portone d’ingresso doveva essere dotato di robuste porte in legno.
Una saracinesca poteva essere abbassata come ulteriore barriera difensiva, mentre dall’alto dei bastioni i soldati potevano scagliare contro i nemici frecce dai loro archi.
Alla destra di “The Gatway“, il cancello principale d’ingresso, si trova anche il Benholm’s Lodging, un edificio che serviva a rafforzare ulteriormente le difese esterne.
The Pends
L’accesso al castello avviene tramite due stretti passaggi coperti noti come “the pends“.
Anche questi, un tempo, dovevano essere protetti da pesanti cancelli e strutture difensive.
Per passare dal primo al secondo gli intrusi dovevano superare un passaggio aperto, circondato da alte mura, dove naturalmente erano posizionati i soldati posti alla guardia del castello.
Oggi, invece, una volta superato il secondo “Pend”, ci si ritrova davanti a un bellisimo prato verde.
The Keep, il Mastio
Il Mastio fu commissionato da Sir William Keith nel 1390 e rappresenta, di fatto, l‘edificio forse più importante di tutto il castello.
Si tratta della classica residenza fortificata che veniva costruita in tutta la Scozia in epoca tardo-medioevale, anche nota come “casa-torre“.
Di norma, una casa a torre aveva una stanza per ogni piano, ma questa avendo una forma ad L, ne aveva ben due per piano.
Una scala dritta in pietra, piuttosto insolita per quel periodo, conduce dall’ingresso al primo piano.
La cavità sotto le scale veniva usata come cella di prigione.
Questo perchè il Conte Marischal era responsabile della giustizia locale e l’imputato in attesa del processso veniva rinchiuso qui.
La stanza pricipale era “the hall“, al primo piano.
Questa era la sala più grandisosa del mastio, che veniva utilizzata per pasti e cerimonie, ma anche per celebrare processi e per affari amministrativi.
Accanto si può ancora vedere dove si trovava originariamente la cucina, in seguito trasformata in una stanza privata.
Se osservate bene, potete vedere che il camino della cucina si trova ancora al suo posto.
Una scala a chiocchiola conduce al secondo e al terzo piano.
Qui dovevano trovarsi la camera da letto principale e le altre stanze.
La cappella
Come già anticipato sopra, la chiesetta è stata luogo di culto cristiano sin dalla prima costruzione di Dunnottar.
Fu completata nella sua forma attuale nel 1500, ma la chiesa originale fu consacratata ancora nel 1276.
Ciò la rende più antica di oltre un secolo rispetto al mastio stesso.
Secondo la leggenda andò a sostituire una cappella molto più antica fondata da S. Nianian.
Nella storia del castello è particolarmente famosa per essere stata teatro di terribili violenze nel 1297, quando sempre secondo la leggenda, William Wallace massacrò l’esercito inglese in questo luogo consacrato.
Il cimitero
Tra la cappella e le scuderie si trova un recinto che per molti anni è stato utilizzato per seppellire i defunti.
Oggi sopravvive solo una lapide.
Vi legge un’iscrizione commovente che un bambino di nove anni giace qui e la data di morte: 1685.
La data coinciderebbe con il periodo in cui i prigionieri delle Whigs’ Vault furono rinchiusi nel castello.
Le scuderie
Oltre agli uomini qui a Dunnottar Castle viveva almeno una dozzina di cavalli.
Storicamente i cavalli rappresentavano il principale mezzo di trasporto per chi poteva permetterseli.
In epoca medioevale, i cavalli erano generalmente più piccoli di quanto non lo siano ai giorni nostri e venivano classificati più che sulla base della razza, sulla base della funzione che erano chiamati a svolgere.
Waterton’s Lodging
Al centro del castello si trovano le rovine di quella che doveva essere una confortevole casa due piani.
Waterton’s Lodging prende il nome da Thomas Forbes, Laird di Waterton, uno stretto collaboratore del VII conte Marischal.
Tuttavia lo stile dell’edificio suggerisce che risalga a molto prima.
I residenti originali potrebbero essere stati il figlio maggiore del IV conte e sua moglie.
Il quarto conte era notoriamente ricco, ma visse nel mastio molto tempo, quando a Dunnottar vennero aggiunti alloggi più confortevoli.
Potrebbe aver costruito questa casa per permettere a suo figlio e sua nuora, un pò di privacy.
L’edificio aveva due stanze principali al piano terra (una ora adibita a giardino e l’altra a prato) e una simile per disposizione al piano di sopra.
I due piani erano probabilmente collegati da una bella torre con scala circolare.
Il Quadrangle
Come per la maggior parte dei castelli, Dunnottar Castle è stato più volte ampliato e ristrutturato nel corso degli anni, in risposta alle mode e alle mutevoli esigenze del tempo.
Il “quadrangle” ne è un chiaro ed evidente esempio,
Si compone di tre edifici residenziali, realizzati durante le diverse fasi storiche del castello.
Sono tutti organizzati intorno a tre lati di un cortile, con la cappella a formare il quarto lato.
La cisterna
L’approvigionamento di acqua era essenziale per ogni castello e le esigenze di Dunnottar Castle venivano soddisfatte in modo insolito.
Vicino al centro del quadralitero si trova un grande recinto circolare pieno d’acqua.
Non si tratta di un pozzo, alimentato da una sorgente di acqua naturale, ma di un’enorme cisterna progettata per raccogliere e immagazzinare l’acqua piovana.
La più vicina fonte di acqua corrente si trovava infatta a St Ninian’s den, a sud di Dunnottar Castle.
Andare a raccogliere l’acqua e portarla fino al castello sarebbe stato troppo difficile e, soprattutto, troppo pericoloso durante un assedio.
L’ala Ovest e la Silver House
E’ con la costruzione della West Range, ovvero l’ala ovest , che inizia l’ampliamento del castello che avrebbe poi in portato alla formazione del c.d. Quadrilatero.
L’ala ovest fu probabilmente costruita dal V conte Marischal nel 1580.
Uomo ricco e viaggiatore molto colto, il conte attinse influenze dal Rinascimento europeo quando commissionò l’edificio.
La West Range permise, in particolare, l’aggiunta di più alloggi e una stanza alla moda chiamata “Galleria”, di fatto una stanza lunga e stretta con grandi camini e alte finestre.
La casa a due piani posta all’estremità meridionale, la Silver House, è probabilmente così chiamata perché conteneva una camera blindata per custodire gli oggetti di valore.
Si ritiene anche possa essere stata utilizzata per conservare gli Honors of Scotland (i gioielli della corona) nel periodo tra il 1651 e il 1652.
A parte questo, la Silver House aveva un ruolo molto importante: ospitava la scala che collegava i due piani del West Range.
L’ala Nord e il Salone
Le più belle sale pubbliche del Quadrangle si trovano allocate nella parte centrale dell’ala Nord (North Range), aggiunta subito dopo quella ovest.
Il piano terra contiene cantine di stoccaggio e la Grande Cucina.
Le stanze più prestigiose, però, si trovano al piano superiore, a cui si accede tramite un imponente scalone.
La sala da pranzo era un’ampia stanza con grandi finestre su entrambi i lati e un grande camino.
Permetteva al conte di intrattenere i suoi ospiti in una stanza più grande, rispetto a quanto consentiva la sala nel mastio.
A ovest della sala da pranzo si trova la Drawing Room, restaurata da Lady Cowdray negli anni ’20.
La sua ristrutturazione fu progettata per commemorare gli eventi del 1651-2, quando il castello di Dunnottar subì un assedio di otto mesi per impedire all’esercito di Oliver Cromwell di impossessarsi degli Onori di Scozia (i gioielli della corona).
Una scultura in pietra sopra il camino rende omaggio a George Ogilvy, governatore del castello, a sua moglie Elizabeth Douglas e alla sua parente Anne Lindsay, che hanno avuto tutti un ruolo chiave nel preservare gli onori.
Anche il soffitto fa parte della ristrutturazione degli anni ’20, elegantemente rivestito in pino dell’Oregon e ampiamente decorato. Incorpora le iniziali dorate George Ogilvy e Anne Lindsay, Lord e Lady Cowdray, e il re e la regina allora regnanti, Giorgio V e la regina Mary.
L’ala Est e la Marishal Suite
Il Quadrilatero fu completato con l’aggiunta di camere private per il Conte e sua moglie.
La Countess Suite, che occupa il piano superiore dell’ala est, fu costruita da George, V conte Marischal, intorno al 1600.
Sebbene versi ora in rovina, un tempo doveva essere una suite molto confortevole, composta da una stanza di ricevimento esterna, un camera da letto e un armadio o guardaroba (in seguito utilizzato come libreria).
Due finestre davano sul Quadrilatero e almeno cinque sul mare.
Averne di suite come questa!!!!
L’ adiacente Marischal Suite sembra, invece, essere successiva.
Il fatto che il conte avesse fatto costruire una suite solo per sua moglie (e non anche per se stesso) non deve stupire.
La verità è che la seconda moglie del V conte, Margaret Ogilvy, aveva una relazione con Sir Alexander Strachan di Thornton. E, alla fine, fuggì addirittura con lui, portando con sé gran parte della ricchezza del marito cornuto.
Ecco spiegato il motivo per cui la Marischal Suite, che sporge dall’angolo nord-est del Quadrilatero, è stata costruita solo successivamente nel 1640 da William, VII conte Marischal.
Questa era un’altra bella suite, che comprendeva una camera privata e una stanza da letto con alti camini e splendida vista sul mare.
The Whigs’ Vault
Sotto la Marischal Suite si trova la stanza protagonista di uno degli episodi più tristi e vergognosi nella storia del castello di Dunnottar: the Whigs’ Vault
La cantina sotto le stanze private del conte fu costruita con finalità di deposito e difesa.
Digrada verso il bordo della scogliera, ma potrebbe essere stata un tempo utilizzata per contenere barili di birra, sacchi di grano o addirittura rifornimenti militari.
La stanza, una sorta di cripta, è datata di passanti, che consentivano ai cannoni di sparare in mare aperto.
La grande apertura verso il mare era originariamente molto più piccola, ma risulta ora allargata a causa del prelievo di pietre dal Castello prima dei restauri negli anni ’20.
Nel 1685, tuttavia, questo grande spazio fu utilizzato per uno scopo diverso, molto più “oscuro”: come prigione per i prigionieri politici.
Era quello un periodo storico noto anche come The Killing Time, in cui la tortura e le esecutizioni erano ampiamente utilizzate per esercitare l’autorità reale contro i ribelli religiosi noti come Covenanters.
All’epoca 167 prigionieri furono confinati nelle Whigs’ Vault, e molti furono trattenuti qui dal 24 maggio fino alla fine di luglio, con cibo, acqua e spazi e servizi igienico-sanitari praticamente inesistenti.
Programma la visita a Dunnottar Castle
Dunnottar Castle è un castello privato, per cui non rientra in alcun pass turistico, come ad esempio l’Explorer Pass, di Historic Scotland.
Ha il vantaggio, però, di essere uno dei pochi castelli scozzesi aperti tutto l’anno, anche d’inverno, con i seguenti orari:
Stagione estiva
- 1 aprile al 30 settembre: 09.00 – 18.00 (ultimo ingresso 17:00)
Stagione invernale
- 1 ottobre – 30 ottobre : 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso 16.00)
- 31 ottobre – 29 gennaio: 10.00 – 15.00 (ultimo ingresso 14.00)
- 30 gennaio – 26 febbraio : 10.00 – 16.00 (ultimo ingresso 15.00)
- 27 febbraio – 31 marzo : 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso 16.00)
Condizioni metereologiche permettendo, infatti, il castello è chiuso al pubblico soltanto il 25 e 26 dicembre e il1 e 2 gennaio di ogni anno.
In ogni caso, prima di partire verso Dunnottar, vi consigliamo sempre di visitare la home page del loro sito per verificare l’effettiva apertura del Castello.
In caso di maltempo, infatti, il Castello potrebbe essere chiuso con breve preavviso per motivi di sicurezza.
Vi assicuriamo che a noi è capitato!
Per quanto riguarda i prezzi per visitare il castello di Dunnottar, questi variano a seconda dell’età, dello stato e della scelta della visita.
Il costo attuale è di £8 adulti, £ 4 bambini e £ 20 famiglia.
Il Family Ticket può essere utilizzato per un massimo di quattro persone di cui due minori di 16 anni.
Sono, inoltre, previsti sconti per chi ha più di 65 anni e per chi lavora come guida.
I cani sono i benvenuti al castello, purché siano tenuti sempre al guinzaglio.
Infine, se siete appassionati di droni, vi segnaliamo che la fotografia con drone qui è consentita, ma solo al di fuori degli orari di apertura.
Come arrivare al castello
Le rovine del castello sono situate nel nord della Scozia, a 25 km da Aberdeen, e a circa 3 km a sud dal villaggio di Stonehaven.
Se arrivate in auto, il castello di Dunnottar si trova appena fuori da una strada secondaria, laterale rispetto alla A92.
Un parcheggio, che negli ultimi anni è stato considerevolmente ampliato, dà accesso al sentiero che scende verso le scogliere prima di portare al castello stesso.
Dal parcheggio, infatti, bastano pochi passi per vedere già il castello.
Se viaggiate, invece, con i mezzi pubblici, il modo più semplice è quello di arrivare alla stazione dei treni a Stonehaven, oppure anche in autobus partendo da Aberdeen.
L’autobus X7 e il 107 da Aberdeen fermano sulla A92, a pochi passi dal parcheggio del Castello.
I dettagli completi sugli orari degli autobus potete trovarli chiamando la stazione degli autobus di Aberdeen o controllando il sito Web di Stagecoach.
Potete ancora in alternativa calcolare il percorso con il classico Google Maps oppure con il pianificatore di viaggio Travelinescotland.
Per raggiungere l’ingresso, poi, si deve scendere una scalinata abbastanza lunga, ma ne vale la pena.
Se viaggiate con neonati o bambini piccoli, tenete però presente che ci sono più o meno 180 gradini da fare, per cui meglio dotarsi di un marsupio piuttosto che di un passeggino o, in alternativa, vanno benissimo le spalle del papà .
Un sentiero, poi, scende verso lo stretto istmo che si collega con la roccia e il portone d’ingresso che porta in cima al castello.
Il path da Stonehaven a Dunnottar Castle
Se non siete pigri e avete ancora più voglia di camminare, vi segnaliamo Dunnottar Castle è anche raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa 2 km.
Basta percorrere il path, la strada costiera, che parte dal porto di Stonehaven.
Dal parcheggio del porto, occorre seguire Shorehead fino a Love Lane, subito dopo i pub di fronte al porto, e girare a sinistra in Castle Street. Seguite il sentiero in salita e continuate a sinistra in alto sulla strada e sul sentiero oltre il monumento ai caduti, godendovi viste spettacolari lungo il percorso
Per arrivare al castello ci si impiega circa una quarantina di minuti.
Il nostro consiglio per visitare il castello di Dunnottar?
Se avete tempo e non siete di corsa optate assolutamente per il sentiero a piedi delle scogliere.
Non ve ne pentirete, anzi ci ringrazierete!!!
Eccoci giunti al termine del nostro tour virtuale del castello. E tu hai mai visitato Dunnottar Castle? Ti è piaciuto? Se ti fa piacere, condividi nei commenti la tua esperienza!
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